rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Renzo Arbore: "Tornare a Napoli mi dà gioia, ma anche dolore"

Venerdì lo showman sarà premiato come "laureato illustre" della Federico II durante le celebrazioni del 792esimo anniversario della fondazione dell'Ateneo

"Tornare mi dà sempre gioia, ma anche dolore. Mi fa sempre battere il cuore. Posso dire però che esiste sempre una Napoli che si difende. La città del sorriso, della cultura e dell’eleganza di cui parlo sempre con i miei amici La Capria e Maffettone. Di cui parlavo con Ghirelli e con Troisi. La Napoli che io porto in giro per il mondo con l’Orchestra Italiana". Così Renzo Arbore in una intervista a La Repubblica.

Venerdì lo showman sarà premiato come "laureato illustre" della Federico II durante le celebrazioni del 792esimo anniversario della fondazione dell'Ateneo. "Gli studi mi hanno insegnato a ragionare in un certo modo, mi hanno forgiato. Sbaglia chi pensa che siano materie aride. Grazie alla mia formazione giuridica ho sempre avuto il culto della giustizia, che insieme alla libertà è il valore fondamentale della vita".

Arbore si è laureato nel 1963. "Napoli era una città meravigliosa. Non c’era la camorra sanguinaria, non c’erano nemmeno ancora gli scafi blu, giusto un po’ di contrabbando. Nel centro della città si respirava una grande armonia tra borghesia e popolo. Frequentavo piazza San Domenico Maggiore, via Mezzocannone, mi allungavo fino a Forcella e alla Duchesca. Lo status di studenti ci dava anche una sorta di salvacondotto per il ventre di Napoli. Che però non era un ventre feroce come quello di adesso. Poi, negli anni seguenti, è arrivata la droga ed è cambiato tutto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Renzo Arbore: "Tornare a Napoli mi dà gioia, ma anche dolore"

NapoliToday è in caricamento