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Cultura Ischia

Clementino: "Sono figlio orgoglioso di questa città, Napoli"

Il cantante ospite dell'Ischia Global Fest: "Alcuni problemi si risolvono alla svelta, rimboccandosi le maniche. Per altri, come la Terra dei Fuochi, occorre tempo"

Ospite dell’Ischia Global Fest dove ha duettato con Cristiano De André nella celebre “Don Raffaé”, Clementino ha raccontato a La Repubblica la sua soddisfazione per aver vinto il "Singolo d’oro" per “Cos cos cos” - "Venticinquemila copie vendute, non posso che ringraziare l’amico Alessandro Siani” - e il suo pensiero attuale su Napoli.

Una città "ombre e luci, na carta sporca ma anche mille culure. Qui ce sta na muntagna ‘e munnezza, ma non quella materiale e fisica: cattiverie e soprusi, ferite inferte al territorio. Io amo la città - ha sottolineato Clementino - ma mi sento fortunato. Ho imparato a rappare a Napoli, ma lavoro a Milano. In America il rap nasce nel Bronx, in Italia il Napoli è il Bronx. Io sono nato a Cimitile, piena Terra dei Fuochi. Sono radioattivo, e non solo nel senso che sono attivo nelle radio".

"Dovremmo fare di più per la città: concerti, eventi teatrali, manifestazioni di carattere sociale. Nel mio piccolo, ho messo su una squadra di calcio, la Iena Soccer Academy, di cui sono presidente onorario. Con il ricavato delle partite, abbiamo acquistato e la diffusione di defibrillatori. Con la fondazione Cannavaro Ferrara ho partecipato alla costruzione di un campo di calcio a cinque a Scampia. Mi metto in gioco, da umile cantastorie. Alcuni problemi si risolvono alla svelta, rimboccandosi le maniche. Per altri, come la Terra dei Fuochi, occorre tempo. Ma la mia musica nasce da questi luoghi: dalle panchine di Napoli, dai suoi quartieri, dai lampioni. Sono figlio orgoglioso di questa città”, ha cncluso l'artista.

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