Un uragano all'Arenile: Patti Smith in concerto
Una voce limpida e aggressiva che sintetizza perfettamente il suo carattere da lady di ferro ma comunque di una dolcezza unica
La spiaggia dell'Arenile è piena di gente e tutti hanno una luce particolare negli occhi. Il volto è rivolto verso il palcoscenico, sono agitati ed entusiasti: stanno aspettando la voce del rock, la storia del rock in persona.
Lei arriva leggiadra e saluta come se fosse una bambina appena arrivata al parco giochi. Giovanissima nonostante l'età. Ringrazia tutti, si sposta i capelli lunghi e biancarsti ed incomincia a suonare. Patti Smith è arrivata a Napoli. No, non ci crede nessuno eppureè lì davanti a quel mucchio di gente che la guarda con ammirazione e con nostalgia, quella che ti coglie non appena smette di cantare. Una voce limpida e aggressiva la sua, che sintetizza perfettamente il suo carattere da lady di ferro ma sempre di una dolcezza unica, indescrivibile, quasi fuori dal normale.
Patti improvvisa, lo fa sempre. E dedica una canzone a Napoli, raccontando del suo viaggio, della bellezza di questo paese e della grossa lontananza del suo. Si emoziona ed emoziona quando dedica una canzone a Amy Winehouse, la "ragazza sfortunata" che ha lasciato il palcoscenico troppo presto, a causa di una fragilità che la contraddistingueva e che contraddistingue da sessant'anni anche la Smith.
Ma si ritorna quasi subito goliardici: uno dei chitarristi mostra la sciarpa del Napoli, e la folla è ovviamente in delirio. Because the night fa ballare tutti, la cui luce negli occhi non riesce a spegnersi ma si accende sempre di più fino alla fine del concerto. Dedica un'ultima canzone all'organizzatore del concerto Luigi Amodio, il Direttore della Fondazione IDIS-Città della Scienza, che è riuscito con una giusta causa a regalare ai fan un emozione unica. Emozione che porteranno nel cuore, sempre.