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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Comme facette mammeta", come nacque uno dei capolavori del repertorio partenopeo

Un brano nato dal geniale incontro artistico tra un cameriere e un garzone che avevano un enorme talento innato e ispirato da un grande amore non corrisposto

Le canzoni possono avere, a volte, delle origini davvero singolari. Nascere da amori non corrisposti e portare alla luce dei veri talenti innati e nascosti. E' il caso, ad esempio, di "Comme facette mammeta", una delle canzoni più note del repertorio napoletano.

La canzone, spiega il portale grandenapoli.it, fu scritta nel 1906 da Giuseppe Capaldo, cameriere in un'azienda di ristorazione di proprietà della famiglia, e musicata da Salvatore Gambardella, musicista autodidatta dal grandissimo talento che all'epoca lavorava come semplice garzone presso un fabbro. Insieme, i due crearono un capolavoro che ancora oggi è tra i più amati.

Ad spirare il testo a Capaldo - si legge ancora - fu il grande amore, non corrisposto, per "Vincenzella", sua vicina di casa. In suo onore pare anche che l'autore di "Comme facette mammeta" compose i versi di una canzone che inviò ad un Comitato di festeggiamenti per la Madonna del Carmine e che fu giudicata la migliore, tanto da essere musicata dal maestro Montagna. Ma nemmeno questo servì ad attirare l'attenzione dell'amata, che finì addirittura per sposare Pasquale, il fratello di Giuseppe, anch'egli cameriere nella trattoria di famiglia. 

Capaldo scrisse molti altri testi, si sposò ed ebbe due figli. Morì purtroppo giovanissimo, a soli 40 anni.

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