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Nasce il Museo di Archeologia di Acerra e Suessola: “Dalla cultura il riscatto della città”

Firmata oggi la convenzione per il museo, che sarà ospitato nel Castello Baronale della cittadina. Il percorso che ha portato alla sua fondazione è iniziato nel 1982

Nasce il Museo di Archeologia e storia del territorio di Acerra e Suessola. Firmata oggi la convenzione che riporterà ad Acerra, precisamente nei locali al piano terra del Castello Baronale, 700 reperti della collezione Spinelli.

Ad apporre la loro firma il professor Gregorio Angelini, in rappresentanza della Direzione per i Beni culturali e Paesaggisti della Campania; Teresa Elena Cinquantaquattro della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli; Rosanna Romano, Direttore generale per le politiche sociali, le politiche culturali della Regione Campania; ed il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri. Presenti anche gli assessori regionali alla Cultura Caterina Miraglia e al Turismo Pasquale Sommese.

La Regione Campania si è dichiarata disponibile a promuovere e valorizzare la struttura. Sarà un elemento di valorizzazione dei due siti antichi che si trovano nel territorio acerrano, ovvero la città romana e la Suessola etrusca: i reperti archeologici testimonieranno storia, cultura e topografia degli insediamenti sul territorio.

Lunga la storia dell'istituzione del museo. Già nel 1982 veniva istituito attraverso una delibera sindacale, poi – dopo anni di lungaggini e alterne vicende – la Soprintendenza Archeologica nel 1996 propose uno schema di scrittura privata per l’istituzione e la gestione della struttura. A partire dal dicembre 2012 la svolta: con delibera di giunta fu ratificato lo schema definitivo di convenzione tra Ministero, Regione Campania, Soprintendenza e Comune, recependo tutte le modifiche necessarie, approvata poi in Regione nel maggio dello scorso anno.

“L’apertura del Museo di Archeologia e Storia del territorio di Acerra e Suessola – spiega il primo cittadino Raffaele Lettieri – rappresenta un fatto molto importante, non solo per la tutela e il recupero della memoria storico-archeologica, ma anche perché la cultura è una delle leve che la nostra amministrazione vuole utilizzare per il riscatto della città”. “Il nostro Castello Baronale – prosegue Lettieri – marca nuovamente la sua presenza sul territorio, torna ad essere protagonista della vita civile di Acerra. Sarà il punto di ripartenza della nostra comunità, il simbolo di una città che offre tanto”.

Dal vescovo di Acerra, Monsignor Antonio Di Donna, una “benedizione” al neonato Museo: “I reperti archeologici ritornano a casa in un momento non facile per il nostro territorio. Dico sempre che occorre reagire a questo clima pensante, ed una delle forme di reazione è proprio il recupero del bello e delle nostre radici”.

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