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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Treni, rincari Alta Velocità: arriva il ricorso del Codacons

Tutti gli utenti delle Ferrovie dello Stato potranno aderire gratuitamente al ricorso dell'Associazione dei consumatori al Tar del Lazio contro gli aumenti degli abbonamenti

Dopo la denuncia di Federconsumatori arriva il ricorso collettivo, già annunciato dal Codacons al Tar del Lazio contro il rincaro degli abbonamenti all'Alta Velocità. Gli aumenti del 35% sarebbero dovuti partire il 17 febbraio, ma grazie all'iniziativa dell'Associazione di difesa dei consumatori, pendolari e utenti delle Ferrovie dello Stato potranno, sin da oggi, aderire gratuitamente al ricorso seguendo le indicazioni pubblicate sul sito www.codacons.it.

Obiettivo dell'iniziativa è costringere Trenitalia ad annullare gli aumenti dei prezzi previsti per gli abbonamenti all'Alta Velocità, che riguardano tra le varie tratte, anche la Napoli-Salerno, Roma-Napoli e Roma-Salerno. Grande è stata la polemica sulla misura "pasticciata" prevista dell'azienda, che inizialmente ha applicato, a partire dagli abbonamenti di febbraio, aumenti fino al 35%, per poi ridurre il rincaro al 17,5% a partire da marzo, creando, così, disagi agli utenti che hanno già acquistato gli abbonamenti e che ora dovranno chiedere il rimborso. "Si tratta di adeguamenti tariffari che non appaiono in alcun modo giustificati da un incremento quantitativo e qualitativo del servizio, e che determineranno un enorme danno economico per gli utenti del trasporto ferroviario" ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. "Altro profilo di illegittimità dei rincari è determinato dalla posizione dominante di Trenitalia sul mercato dei trasporti ferroviari, con particolare riferimento al settore degli abbonamenti all'Alta Velocità, nel quale l'azienda opera in assenza di competitor. Vi è poi lo stato di necessità che caratterizza chi ogni giorno deve recarsi a scuola o a lavoro in treno, e non può rinunciare al servizio ferroviario fornito da Trenitalia. In ultima analisi - ha proseguito Rienzi - la mancata proporzione tra costi e tariffe, non essendosi realizzato un aumento dei costi a carico dell'azienda che giustifichi rincari dei prezzi così onerosi per la collettività".

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