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Economia

Tasse aeroportuali più alte col Patto per Napoli, compagnie low-cost in allarme

Dal 2023 il Comune potrebbe introdurre un'addizionale di 2 euro

L'aumento delle tasse d'imbarco a Capodichino, previsto dal 2023 nel Patto per Napoli, allunga ombre sul futuro dello scalo aereo partenopeo, vero protagonista del boom turistico degli anni pre Covid-19.
Si tratta di un ulteriore aggravio per i passeggeri laddove l'Aicalf (Associazione delle compagnie aeree low fares) aveva addirittura in questi mesi chiesto al Governo il provvedimento opposto, ovvero la rimozione o la drastica riduzione dell'addizionale comunale sugli aeroporti.

L'aumento

Per quanto riguarda la tassa, oltre ai 6,50 euro che vanno in parte (5 euro) ad un fondo Inps per il settore e in parte (1,5) ad un fondo del ministero delle Infrastrutture, da anni i comuni hanno la facoltà di aggiungere un'addizionale. Delle grandi città aveva fino ad ora aderito soltanto Genova, alla quale però si è aggiunta di recente Roma (che ha aggiunto 1 euro), e dal 2023 Napoli che aggiungerà 2 euro.

Le reazioni

Mentre l'Aicalf sostiene che la decisione impatterà negativamente sul traffico, Gesac (società che gestisce l'aeroporto) sottolinea che proverà ad evitare l'entrata in vigore dell'addizionale anche nel 2023. Ed in effetti al momento la tendenza che coinvolge lo scalo napoletano è ancora di espansione: in questi giorni Easyjet, WizzAir e Finnair hanno annunciato nuove rotte.

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