Crisi senza fine, attività a rischio: è emergenza al Vomero
Pietro Russo, Confcommercio: "Eravamo tutti rassegnati ad affrontare un autunno caldo per ciò che concerne l'aumento dei prezzi per i beni di prima necessità. Temo che le nostre previsioni fossero persino ottimistiche"
Decine di piccoli esercenti rischiano di chiudere i battenti entro poche settimane, mente soffrono anche le grandi catene come la Fnac. Al Vomero, ora più che mai, la situazione per il commercio è nera. Nel fine settimana, l'ennesimo suicidio: vittima il direttore di uno dei negozi di scarpe più famosi del quartiere.
La prima reazione dal presidente di "Noiconsumatori", Angelo Pisani: "La crisi sociale, umana, economica e politica è dilagante e continua a mietere vittime. È necessario affrontare questa pericolosissima emergenza senza perdere un minuto di più. Le istituzioni aprano gli occhi e riflettano su quanto sta accadendo". Parole sono giunte anche da Pietro Russo, presidente di Confcommercio: "Eravamo tutti rassegnati, prima dell'estate, ad affrontare un autunno caldo per ciò che concerne l'aumento dei prezzi per i beni di prima necessità. Purtroppo temo che le nostre previsioni fossero persino ottimistiche. La crisi e i rincari porteranno ad un aumento dei prezzi che mediamente, secondo stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio Napoli, dovrebbe attestarsi poco oltre il 6 per cento. L'aumento dei prodotti che derivano dai cereali sarebbe l'ultimo schiaffo ai cittadini che fanno fatica ad arrivare alla seconda, terza settimana del mese".
I dati sulle vendite li snocciola il Corriere del Mezzogiorno: calo del 40 per cento nel settore dell'abbigliamento e calzature. 24% per cento in meno per gli elettrodomestici, 16 per cento in meno per giocattoli e alimentari. Male anche profumerie (20 per cento in meno), e turismo (15 per cento in meno). Uniche isole felici, si fa per dire, quelle dell'elettronica di consumo e della telefonia, rispettivamente più 1 e più 2 per cento.