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Saldi flop: "Si acquista, proprio se costretti, solo il necessario"

Vincenzo Schiavo, presidente provinciale di Confesercenti: "C'é una crisi di liquidità". E intanto sempre più commercianti sono costretti ad abbassare le serrande

I saldi a Napoli sono partiti già da quattro giorni ma per i rappresentanti delle organizzazioni di categoria dei commercianti finora sono stati un vero flop. Non sono bastati gli sconti - in alcuni casi già al 50 per cento rispetto ai prezzi di listino - a richiamare nei negozi gli acquirenti "per la semplice ragione - spiega Vincenzo Schiavo, presidente provinciale di Confesercenti - che c'é una crisi di liquidità".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Pietro Russo, presidente provinciale di Confocommercio: "E' prematuro stilare un bilancio preciso ma gli indicatori parlano chiaro: il commercio nel napoletano soffre, anche con i saldi". Sulle vetrine dei magazzini di Napoli campeggiano i cartelloni con gli sconti praticati. "Negli anni scorsi la gente entrava nei negozi, semmai chiedeva e attendeva un'ulteriore riduzione del costo del capo di abbigliamento - dice Schiavo - Quest'anno in molti magazzini i clienti non sono neanche entrati". Si acquista, proprio se costretti, "solo il necessario - dicono i rappresentanti delle organizzazioni di categoria - e si tende sempre di più a rinviare la spesa, sperando che semmai qualcosa cambi".

Soffre il settore dell'abbigliamento ma indici in calo si registrano anche sull'alimentare e sui beni di prima necessità. Una crisi di liquidità che, spiega invece Russo "sta strozzando il terziario. E a fronte del calo del giro di affari i costi per gli esercenti, purtroppo, sono sempre gli stessi. Uno fra tutti: quello degli affitti. Non variano e per i commercianti in alcuni casi sono davvero insostenibili". Costi di gestione alti che costringono decine di commercianti ad abbassare la serranda "senza avere alcun paracadute", aggiunge ancora Russo. A fronte dei negozi che chiudono vi sono alcuni che aprono. "Credo che, in alcune realtà, sarebbe importante capire - dice sempre Russo - chi investe e perché lo fa". Per Schiavo serve una politica di rilancio dei consumi, "che, anche attraverso il taglio delle tasse, consenta agli italiani di avere più soldi in tasca" e che presti attenzione soprattutto alle realtà più depresse. "Purtroppo c'é da constatare che i fatti non si sono ancora visti", conclude amareggiato Schiavo. (Ansa)

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