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Economia

I saldi a Napoli partono in sordina: negozi semivuoti, in pochi comprano

Sul Corso Umberto a farla da padrone le bancarelle dei venditori abusivi. I consigli di Federconsumatori Campania. Un numero di telefono per segnalare situazioni anomale

Come prevedibile sono partiti in sordina i saldi a Napoli. Strade piene di gente, ma negozi abbastanza vuoti. Questa mattina, all'apertura, niente file di clienti davanti alle 'griffe' come accadeva in passato. E sul Corso Umberto a farla da padrone sono ancora le bancarelle dei venditori abusivi. Anche in via Roma c'é stata folla e nei negozi un via vai di potenziali clienti, ma nessuna ressa. Il copione è lo stesso in via Chiaia e proseguendo in via Filangieri e via dei Mille, zone ove lo shopping si fa molto più costoso.

Intanto arriva un consiglio da Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori Campania: "Controllate sempre il prezzo intero e quello scontato. Occhio allo sconto reale. I consumatori devono prestare attenzione perché se per esempio trovassero una percentuale di sconto troppo elevata, potrebbe essere indice che la merce in vendita é dello scorso anno oppure di bassa qualità. Sono, però, fiducioso - ha sottolineato - che nessuno cercherà di fare il furbo e che tutti capsicano che è meglio la chiarezza per non aumentare lo scontento"

Per i consumatori, comunque, l'associazione di categoria ha attivato un numero di telefono (0814202363) al quale si possono segnalare situazioni "anomale", come ad esempio "casi i cui non siano esposti i cartellini dei prezzi interi. I cittadini devono inoltre ricordare che la merce in saldi può essere acquistata con bancomat e carte di credito, provata e cambiata con altra merce se non va bene". Da non dimenticare poi il decalogo antitruffa stilato dall'Adoc.

Per Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli, "l'auspicio è che le cose possano andare meglio per i commercianti anche alla luce dei bassi incassi registrati a Natale. I saldi dovrebbero essere una boccata d'ossigeno. Nel periodo di Natale, è stato stimato un calo nelle vendite del 30% rispetto allo scorso anno".

Di certo prevale il pessimismo. "Rileviamo che in diversi esercizi commerciali si è già partiti con sconti del 50%: già dal primo giorno, quindi, si svende letteralmente la merce invenduta", ha fatto sapere il presidente di Confesercenti Napoli, Vincenzo Schiavo. "Questo dato fa capire ancora una volta che il comparto che rappresenta il 70% dell'economia della nostra regione e che produce lavoro, sta vivendo una grave crisi. Qui risiedono i motivi del nostro vero e proprio grido di allarme: la politica, tecnica o meno che sia, non riesce ancora a comprendere tutto ciò. Ed in presenza di una domanda debole, di una contrazione forte dei consumi, di misure pesanti che tendono ancora a minare il potere d'acquisto di stipendi e pensioni si preoccupa, invece, di intervenire concedendo deroghe alle chiusure festive oppure consentendo il prolungamento degli orari degli esercizi commerciali. Cosa ci si aspetta da tali interventi - sostiene Schiavo - in presenza di gravi incertezze per il futuro e di una drastica riduzione dei consumi? Quanto devono ancora aspettare le categorie economiche per vedere approvate misure che portino ad una reale inversione di tendenza? La Confesercenti si sta battendo affinché si affrontino alla radice le vere cause della crisi economica, si abbatta la spesa pubblica inutile e si regolarizzi una normativa come quella sugli orari che - così come approvata - stravolge anche le competenze previste dalla Costituzione". (Ansa)

Saldi invernali a Napoli © Tm News/Infophoto

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IL SECONDO GIORNO DI SALDI - Dopo l'avvio in sordina qualcosa sembra migliorare. Ma come sottolinea un commerciante di via Chiaia, "gli incassi sono ancora bassi per il periodo. Già prima di Natale le cose non sono andate bene, speriamo che migliorino". Per Pietro Russo di Confcommercio Napoli "è come se si fosse diffuso il panico a causa delle notizie negative legate all'economia e la gente preferisca non spendere. Le famiglie tagliano sullo shopping privilegiando le cose essenziali, quelle necessarie". (Ansa)

 

 
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