Draghi e i tagli al Reddito di Cittadinanza: 166mila famiglie napoletane col fiato sospeso
L'esecutivo studia nuovi interventi attraverso il ministero del Lavoro di Andrea Orlando. Ecco che cosa potrebbe cambiare
Non è ancora chiaro in quali modalità, ma il Governo Draghi interverrà sul reddito di cittadinanza. Ammonta oramai a 10 miliardi di euro, circa tre in più rispetto a quanto era stato previsto prima della pandemia, la spesa cui si va incontro per erogare il sussidio. Troppi, per le casse italiane.
Il probabilissimo "taglio" parziale, però, peserà soprattutto sul Sud e su Napoli: soltanto nella provincia partenopea sono oltre 166mila le famiglie con il Reddito di cittadinanza (per quasi mezzo milione di persone coinvolte), un numero che supera quello totale di Lombardia e Veneto.
L'idea dell'esecutivo Draghi è quello di rendere il sussidio dalla durata più breve per chi è in condizione di lavorare, con l'ipotesi molto verosimile di non rinnovarlo agli "occupabili" dopo i primi 18 mesi di assegnazione. Questi potranno comunque contare su un percorso di formazione attraverso i centri per l’impiego, è l'idea di Palazzo Chigi.
Oggi un beneficiario che sottoscrive un patto per il lavoro deve accettare nei primi 18 mesi almeno una offerta di lavoro congrua su tre, considerando competenze, distanza dal domicilio e durata della disoccupazione. Su questi limiti potrebbe intervenire il ministero del Lavoro di Andrea Orlando però. Una delle idee è che le offerte entro 250 km vengano automaticamente considerate congrue.
C'è anche un'altra ipotesi che è al vaglio del ministero. Ovvero quella di introdurre un sistema di premi per i percettori che trovano lavoro: oggi chi accetta un'offerta va incontro alla perdita quasi totale del beneficio (-80%), meccanismo che si vorrebbe correggere portando la riduzione al 50% relativamente ai primi sei mesi.