Mappa del benessere in Italia: la Campania fanalino di coda

Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) e l’Istituto nazionale di statistica (Istat) hanno presentato alla fine di giugno la seconda edizione del “Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2014) che riprende l’analisi degli elementi fondanti del benessere e del progresso in Italia e nei suoi territori.

Il quadro che ne emerge mostra luci ed ombre, tendenze positive di lungo periodo meno condizionate dalla congiuntura e aspetti profondamente segnati dal ciclo come il lavoro e la condizione economica delle famiglie.

Partendo proprio dai dati del Bes, gli economisti de lavoce.info hanno poi realizzato una “mappa del benessere in Italia”. Uno studio nato allo scopo di capire quanto sono diverse le Regioni italiane in termini di benessere, se le differenze territoriali ripropongono il divario Nord-Sud in termini di Pil, se, nel tempo, le Regioni italiane sono diventate più simili tra di loro e infine quali aspetti del benessere sono maggiormente eterogenei a livello sub-nazionale.

Inizialmente sono stati calcolati dieci dimensioni di benessere: cultura e tempo libero, istruzione, lavoro, ambiente, servizi pubblici essenziali, salute, condizioni materiali di vita, sicurezza personale, ricerca e innovazione e relazioni sociali. Con questi è stato costruito un "indicatore di benessere" per ogni regione.

Quel che emerge con evidenza dalla mappa è che il divario tra Nord e Sud è ancora esistente ed è “altrettanto rilevante di quello in termini di Pil”.

Ed è, purtroppo, proprio la Campania a confermarsi fanalino di coda della nazione

La Regione che soffre di più per carenza di benessere complessivo è la Campania, che si posiziona all’ultimo posto della graduatoria in cinque anni su sette, mentre la migliore performance è osservata per tutto il periodo in Valle d’Aosta.

MAPPA DEL BENESSERE A CURA DE LAVOCE.INFO