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Crisi call center, Gepin chiude e Almaviva taglia: 480 licenziamenti in vista

In corteo i dipendenti Gepin. Sindacati sul piede di guerra per Almaviva: "Al momento della comunicazione ci hanno fatto trovare sotto la sede due camionette della celere". Napoli l'azienda lavora per Vodafone, ma le commesse tagliate sono di Enel

Almaviva taglia il personale. Pesante la ricaduta occupazionale a Napoli. Dei 3mila dipendenti in tutta Italia che verranno licenziati, 400 sono quelli del call center in via Brin. L'annuncio arriva proprio mentre si conclude il corteo dei 220 dipendenti della Gepin di Casavatore, altra azienda call center che chiuderà entro il 10 maggio a causa della recessione del contratto con Poste Italiane.

Almaviva - che invece offre servizi soprattutto per Enel e Vodafon - dimezzerà quindi la succursale partenopea, al momento con 800 addetti. In caso di mancata revoca, la procedura dovrebbe portare al licenziamento entro 75 giorni a partire da oggi. Si tratta di 400 lavoratori full time che in parte potrebbero diventare part time. Il risultato dovrebbe essere comunque un esubero di circa 260 unità.

"Almaviva colpisce Napoli - spiega Salvatore Topo, segretario generale della Fistel Cisl - a causa del taglio delle commesse Enel, che la sede di Napoli non effettua perchè a via Brin si lavora su commesse Vodafone, queste in attivo".
Di fatto Napoli paga colpe che non sono sue. "Un'altra cosa vergognosa - conclude Topo - è che prima che iniziasse la riunione in cui è stata annunciata la procedura di mobilità l'azienda ci ha fatto trovare sotto la sede due camionette della celere". Il sindacato ha immediatamente indetto due ore di sciopero, in vista di imminenti mobilitazioni.

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