Lavoro, Campania fanalino di coda dell'Europa
Insieme alla Sicilia, la regione fa registrare il peggiore tasso di occupazione nei 27 paesi dell'Unione: 41,4 per cento. Meno di una donna su tre trova un impiego
Il primo maggio coincide con la Festa dei Lavoratori. Ma dove non c'è lavoro è anche difficile immaginare la festa. Eurostat certifica qualcosa che è già sulla pelle e nelle percezioni dei cittadini campani e cioè che la regione è tra le peggiori aree dell'Unione europea per occupazione con un tasso del 41,4 per cento, quasi il trenta per cento in meno della media comunitaria.
Un primato negativo che la Campania condivide con altre regioni del Sud: Sicilia, Calabria e Puglia. Tra le ultime cinque zone per tasso d'occupazione, l'unica non italiana è la Guinea francese. Secondo Eurostat, la media europea si attesta al 68,4 per cento di popolazione occupata tra i 15 e i 64 anni. Con i suoi numeri, la Campania fa registrare il penultimo dato nei 27 paesi dell'Unione. Peggio riesce a fare solo la Sicilia con il 41,1 per cento.
E' tutto il Sud Italia a registrare numeri impietosi, con una media del 45,2 per cento di occupati. Un divario nettissimo con le regioni del Nord dove i dati sul lavoro sono in linea con quelli europei: 67,2 per cento nel Nord Est e 65,9 per cento nel Nord Ovest.
Le cose vanno ancora peggio per il mercato del lavoro al femminile. In Campania, meno di una donna su tre trova lavoro (29,1 per cento): il dato più basso d'Europa.
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