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Fiat Pomigliano, giornalisti a bordo delle nuove Panda

Una presentazione lunga tre giorni. Presidio agli svincoli della strada statale 162 che porta al Giambattista vico dove iscritti dello Slai Cobas e della Fiom stanno manifestando contro il piano "Marchionne"

Sono partite queste mattina le prime Panda con a bordo i giornalisti giunti a Pomigliano per la presentazione della nuova utilitaria della Fip, la newco Fiat. Le vetture, all'incirca una cinquantina, hanno lasciato lo stabilimento per dirigersi verso Napoli.

Intanto ingressi blindati e presidio agli svincoli della strada statale 162 che porta al Giambattista vico, dove iscritti dello Slai Cobas e della Fiom stanno manifestando contro il piano "Marchionne" in occasione della prima della tre giorni di presentazione alla stampa della nuova Panda.

Carabinieri, polizia e vigili urbani hanno impedito l'accesso ai manifestanti che si sono posizionati, con bandiere e striscioni, davanti al varco principale dello stabilimento automobilistico.

Intanto centri sociali, Slai Cobas, Rifondazione, Carc  e studenti si preparano ad "accogliere" domani mattina a Pomigliano l'artefice della rivoluzione Fiat, l'ad Marchionne. Un tam tam di protesta viaggia da quarantotto ore sul web e nelle caselle postali dei vari banchi del dissenso: promuovendo l'azione di disturbo (ufficialmente pacifica)  verso la solennità dell'evento che rimetterà in moto lo storico "Giambattista Vico" . E  sempre domani mette piede per la prima volta un rappresentante di casa Agnelli, il presidente John Elkann. L'appuntamento per gli antagonisti è alle 9 alla stazione Centrale di Napoli "oppure - come è scritto nei volantini - direttamente alle 10 a Pomigliano".

La nuova Panda 'camuffata' a Piazza Arenella - Foto D. Aloja

 
Questo il manifesto appello dei "movimenti napoletani": "Sergio Marchionne, l'amministratore delegato della Fiat viene in Campania a "festeggiare" la nuova Panda (s)chiavi in mano... in sostanza il modello Pomigliano diventato simbolo dell'attacco ai diritti dei lavoratori e al contratto collettivo nazionale. Negli stessi giorni il governo Monti, dopo la macelleria sociale di Berlusconi, vara la nuova finanziaria "lacrime e sangue"  - si legge - con un feroce attacco alle pensioni, al welfare, ai redditi. E promette nuova precarietà cancellando l'articolo 18. Sacrifici, sacrifici, sacrifici... Sacrifici che garantiscono solo la rendita finanziaria, ma peggioreranno la vita del 99% della popolazione e la crisi stessa accelerando la recessione. Viviamo nella regione simbolo della precarietà, stanno cancellando ospedali, scuole, trasporto pubblico... Non possiamo restare in silenzio. Dobbiamo ribellarci a tutto questo!.  Partecipiamo ai presidi dei lavoratori Fiat di Pomigliano, tra i quali 2300 non sono stati riassunti nemmeno col nuovo contratto, per "accogliere" degnamente Marchionne".
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