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Economia

Crisi e tasse: a Napoli le case non si vendono più

I dati, forniti da Camera di Commercio ed Agenzia delle Entrate, attestano un calo della compravendita degli immobili pari, nel 2013, al 19,7 per cento

Il mercato degli immobili a Napoli è in profonda crisi: tra crollo del potere d'acquisto e tassazione ai massimi storici il calo è del 5 per cento, una cifra che diventa ancora più preoccupante se si considera che la compravendita scende del 19,7 per cento. I dati, relativi allo scorso anno, sono nel primo caso stati diffusi dalla Borsa Immobiliare Napoli (Bin, della Camera di Commercio), nel secondo provengono invece dall'Agenzia delle Entrate cittadina.

L'amministratore unico di Bin, Clemente Del Gaudio, attribuisce la profonda crisi “agli appesantimenti fiscali sul bene casa e, più in generale, alla confusione generatasi sulla tassazione immobiliare, riscontratasi durante tutto l'anno, che si aggiunge alla recessione economica giunta ormai al suo settimo anno”. In prospettiva, il 2014 si prevede come foriero di prezzi sempre più bassi nelle periferie e nelle zone più popolari, con una generale tenuta invece nel centro cittadino. Nel dettaglio, giù Piscinola, Stella e Pendino, mentre reggono Vomero, Arenella e Fuorigrotta. Crollo verticale per Posillipo e Chiaia.

In calo anche il fitto di immobili commerciali. Un fenomeno che, per il vicepresidente della Cciaa di Napoli Alessandro Limatola, è più forte nelle aree cittadine in cui fino a non molto tempo fa c'era “una gara al rialzo per accaparrarsi gli immobili di pregio”.

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