Crisi commercio, il titolare della pizzeria Di Matteo: "Perdita economica incalcolabile"
"Abbiamo un fatturato del 10%, nei giorni 'normali' arriviamo a quaranta coperti in confronto ai cinquecento prima del Covid"
“E’ un momento difficile, cerchiamo di non chiudere. Abbiamo un fatturato del 10%, nei giorni 'normali' arriviamo a quaranta coperti in confronto ai cinquecento prima del Covid, nel weekend possiamo arrivare a cento rispetto ai mille a cui siamo abituati”. Così il titolare della storica pizzeria Di Matteo, Salvatore, ha parlato ai microfoni di Radio Crc Targato Italia, intervenendo alla trasmissione Barba&Capelli, della crisi che sta attanagliando le attività commerciali a Napoli e in Campania.
“Ora ho venti dipendenti in turnazione - ha spiegato Di Matteo - la metà in cassa integrazione. Dobbiamo restare aperti rispettando i protocolli, il problema principale non è l’attività commerciale ma il sistema sanitario che non regge. Non possiamo pagare noi commercianti le colpe della sanità. La perdita economica è incalcolabile. In questo periodo pre-natalizio il centro storico di Napoli era in piena attività grazie a turisti che venivano dall’estero e da altre regioni d’Italia. Napoli è stata sempre la capitale dei flussi regionali, ora tutto questo è sparito”.
“Un’azienda come la mia che è cresciuta con tanti dipendenti e con molto lavoro a disposizione, ora riesce a mantenersi solo con pochi lavoratori e non può più garantire stabilità economica”, ha concluso Di Matteo.