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No vendita o affitto se la casa spreca energia: "L'Ue non scarichi costi sulla pelle dei cittadini"

Secondo l'Istat sei italiani su 10 dovrebbero adeguarsi agli standard energetici previsti dalla direttiva Ue

“La direttiva della Commissione Europea sull’efficienza energetica degli immobili, così come ipotizzata in queste ore, appare del tutto avulsa dalla realtà. In particolare per l’Italia rappresenterebbe un duro colpo per il mercato immobiliare ma soprattutto per molti cittadini, in particolare del ceto medio, che hanno investito sull’abitazione come bene rifugio. Secondo l’Istat oltre il 60% degli edifici italiani dovrebbe adeguarsi, entro il 2030, agli standard energetici fissati dalla direttiva. Per un totale di oltre 7,5 milioni di case. I lavori di adeguamento costerebbero cifre che buona parte delle persone coinvolte non potrebbe permettersi, a maggior ragione in una congiuntura economica così complessa come quella che stiamo attraversando. Anche perché, in caso di mancato allineamento ai parametri stabiliti, scatterebbe il divieto di affitto o vendita. Un salasso impressionante. Ben venga investire sulla sostenibilità, ma occorre farlo con senso di realtà e con equità, stanziando fondi ad hoc. Non si possono scaricare i costi su milioni di persone che già stanno patendo enormi difficoltà. Auspico quindi che la Commissione ci ripensi, evitando di inseguire obiettivi astratti che rischiano poi di tradursi in ingiustizia sociale”.

E' il commento di Pina Picierno (Pd) sulla direttiva Ue che rischia di deprezzare dal 2027 le abitazioni in caso di mancato efficientamento energetico.

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