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Economia

Campania arancione, i ristoratori chiedono un risarcimento danni alla Regione

Sono oltre 200 gli imprenditori napoletani che hanno deciso di intraprendere un ricorso per via legale contro il Governatore Vincenzo DeLuca

"Dalla speranza di un breve ritorno alla “normalità” alla beffa più totale in meno di 24 ore. Parte la richiesta di risarcimento danni da parte di centinaia di imprenditori del mondo della ristorazione/bar nei confronti del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e di tutti i componenti dell’Unita’ di Crisi Regionale.
Il desiderio di una ripresa delle attività programmata dal 20 al 23 dicembre, dopo che tutta l’Italia è stata dichiarata zona rossa dal 24 dicembre dal Premier Giuseppe Conte, aveva portato gioia ed entusiasmo nel comparto della ristorazione.
Già dalle prime ore dell’alba di sabato i titolari di esercizi pubblici, coinvolti solo per la giornata di domenica 20 dicembre, avevano provveduto ad eseguire sanificazioni ed effettuare acquisti di materie prime per un importo medio da euro 2000,00 a 5000/00 euro, dove in alcuni casi si supera abbondantemente anche tale importo per le spese di organizzazione.
La speranza di assaporare nuovamente un briciolo di normalità, ormai andata persa dopo questo continuo tam tam di provvedimenti ed ordinanze a tutti i livelli istituzionali, è svanita in meno di una giornata.
Dopo pranzo e prima del caffè, l’ultimo boccone amaro e questa volta difficile da digerire: nel primo pomeriggio prima l’Unita’ di Crisi Regionale e poi in serata il Governatore De Luca hanno confermato le restrizioni già vigenti (zona arancione), nonostante in Campania il tasso di contagiosità RT sia tra i più bassi di Italia, inasprendo addirittura con norme prive di fondamento logico anche il servizio di asporto, favorendo palesemente la Grande Distribuzione Organizza ed attività similari (ai bar e agli altri esercizi di ristorazione dalle ore 11,00 del mattino è fatto divieto di vendita con asporto di bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell’acqua).
Quindi, oltre al danno derivante dall’acquisto di materie deperibili per un importo complessivo di almeno 200.000,00 euro, si aggiunge il danno derivante dal lucro cessante per un importo che si aggira intorno ad Euro 100.000,00 euro (stime effettuate dall’Avv. Angelo Pisani e dal Dott. Stefano Meer sulla base di 100 aziende rappresentative del settore).
In poche ore più di duecento imprenditori hanno deciso di intraprendere per vie legali ricorso contro i membri dell’Unita di Crisi Regionale e il Governatore Vincenzo De Luca per i danni provocati da quest’ultima ordinanza, prova di qualsiasi fondamento logico e scientifico che va nuovamente ad impoverire una classe imprenditoriale già martoriata, e a favorire involontariamente il settore della distribuzione alimentare privo di alcuna limitazione", denunciano in un comunicato Angelo Pisani e Stefano Meer.

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