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Economia

Banche: matrimonio tra Bcp e Brs

L'accordo dovrà essere firmato entro il 15 giugno dai vertici dei due istituti

Un comunicato congiunto informa che la Banca Regionale di Sviluppo SpA (“BRS”) ha accettato l'offerta vincolante, sottoposta a condizioni, di fusione per incorporazione presentata dalla Banca di Credito Popolare ScpA (“BCP”) a fine maggio. La proposta, tuttavia, perderà efficacia se entro il prossimo 15 giugno non verrà sottoscritto l'accordo e/o se non si registrerà l'assenso della maggioranza (in termini di capitale sociale) degli azionisti di BRS.

Il progetto di fusione (che fissa le modalità specifiche di svolgimento dell'operazione) dovrà quindi essere approvato dai Consigli di Amministrazione di BCP e BRS entro il 29 giugno 2022 e, successivamente, dalle rispettive Assemblee degli Azionisti entro il 24 novembre.

L’atto di fusione andrà firmato entro il 31 dicembre 2022 e avrà efficacia giuridica dalla medesima data.

L'esito dell'operazione è subordinato al verificarsi di alcune condizioni, tra cui il rilascio da parte delle Autorità competenti di tutti i provvedimenti di approvazione, autorizzazione e/o consensi necessari ai sensi della legge.

La fusione proposta da BCP punta a migliorare l’azione e la presenza di BCP sul territorio della Campania, grazie alle risorse di BRS. Dal canto suo, BRS ha accettato l’offerta ritenendo l'operazione "una concreta e attuabile soluzione alle criticità riscontrate da BRS nella prosecuzione di un percorso stand alone, nel convincimento che la sua realizzazione consentirà di conseguire continuità occupazionale e di business nonché valore per gli azionisti ed i clienti di BRS".

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