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Economia

Assegno unico per i figli, come funziona: chi può richiederlo e a quanto ammonta

Si attendono i decreti attuativi e l'approvazione di questi da parte del Governo

Il Senato ha approvato una legge che delega il Governo a istituire l’assegno unico universale per i figli a carico. La legge varierà tra i 50 e i 250 euro mensili, a seconda delle fasce di reddito, per ogni figlio a carico. Visto che si tratta di una legge delega, ora le commissioni parlamentari competenti dovranno discutere i decreti attuativi che daranno "forma" allo stanziamento dei fondi necessari.

A chi spetta questo assegno

Il Governo ha 12 mesi per approvare i decreti attuativi, ma Draghi qualche giorno fa ha annunciato che gli assegni partiranno da luglio. Il provvedimento prevede l'erogazione mensile in denaro o come credito d'imposta: un assegno per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza e fino ai 18 anni. Andrà anche ai figli fino a 21 anni, con importo a scendere. In questo secondo caso, potrebbe essere versato direttamente ai ragazzi, a patto che siano studenti, tirocinanti o iscritti al centro per l'impiego.

Si è parlato anche di detrazioni per chi ha figli sopra 21 anni. E sono previste maggiorazioni: dal terzo figlio minore, per i disabili (dal 30 al 50% in più), per le madri under 21.

Come viene calcolato l'importo

Tale misura economica viene definita "universale" in quanto varrà per tutti a prescindere dal reddito, anche se l’importo varierà in base alle dichiarazioni ISEE. Per ottenere l’assegno unico universale si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, oltre che risiedere e pagare le tasse in Italia.

"Vinta una battaglia di civiltà"

L'approvazione del Senato è stata così commentata da Barbara Preziosi, coordinatrice di Italia Viva per la provincia di Napoli: "Con il via libera definitivo dall'Aula di Palazzo Madama al disegno di legge sull'assegno unico per i figli si conclude una battaglia di civiltà che Italia Viva ha portato avanti con coraggio e determinazione grazie ad Elena Bonetti. 

Al di là di chi ne rivendica la paternità abbiamo raggiunto “un risultato storico”, come ha ricordato Matteo Renzi “da un’idea nata alla #Leopolda alla Gazzetta Ufficiale sono passati solo 500 giorni”. Fa sorridere vedere come molti, oggi, vogliano cercare di attribuirsi meriti e medaglie.

Ma non importa, ciò che conta è che sia veramente arrivato un cambio di passo per questa riforma storica. Per dirla con le parole della nostra ministra il "un provvedimento importante, che segna un tempo nuovo, del futuro, della ripartenza".

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