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Il killer dei frutteti è arrivato a Napoli dall'Asia

Come difendersi. I Consigli

Un nuovo insetto, originario della Corea e della Cina, è stato recentemente segnalato nel napoletano: il coleottero cerambicide Aromia bungii (Faldermann), in Italia è conosciuto con il nome comune di "cerambicide delle Drupacee" .

Le principali piante ospiti sono: il genere Prunus (in particolare Prunus armeniaca - albicocco - e Prunus domestica - susino), Azadirachta indicaBambusa textilisDiospyros virginiana (stesso genere del cachi), Olea europea (olivo)Populus alba (pioppo bianco), Pterocarya stenoptera (stessa famiglia del noce), Punica granatum (melograno), Schima superba (Theaceae).

L'insetto compie una generazione ogni due anni e sverna come larva all'interno delle profonde gallerie scavate all'interno dei tronchi dopo la schiusura delle uova. L'esemplare adulto è in grado di volare per piccole distanze; è facilmente riconoscibile per le grosse dimensioni e per la presenza del "collare rosso" che è un carattere distintivo come il colore nero del corpo che lo fa distinguere dall'Aromia moschata che invece è di colore verde ed è normalmente presente in Italia. In caso di necessità emette un particolare odore per allontanare i nemici.

Bisogna prevedere una strategia per l'eliminazione del focolaio, da effettuarsi all'inizio della prossima primavera, da svolgersi nel seguente modo:

  • controllare tutte le piante di susino e albicocco presenti nelle aziende e nei giardini privati;
  • verificare la presenza di rosume alla base del tronco o sulle grosse branche;
  • verificare la presenza di fori e/o larve sottocorticali delle dimensioni di pochi cm;
  • verificare lo stato generale della pianta (eventuale deperimento generale);
  • nella primavera mettere una trappola su ogni pianta di albicocco e susino per la cattura degli adulti: la si può costruire da solo usando una bottiglia di plastica da 2 litri tagliata a metà e capovolta la parte superiore in modo da formare un imbuto per evitare la risalita dell'insetto. Dopo aver unito le due parti, si versa all'interno dell'aceto di mele o della birra. Le trappole vanno poste sulla pianta ed ispezionate periodicamente (in linea generale ogni settimana).
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