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A Napoli i grandi interpreti della pasticceria per Molino Caputo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Quali saranno i dolci di tendenza delle feste di Natale 2014? A indicarlo sono stati, ieri 3 dicembre, 12 grandi interpreti dell'arte bianca, riuniti presso il Beluga Sky Bar del Romeo Hotel di Napoli.

"Molino Caputo: I dolci delle feste dei grandi interpreti, tra tradizione e innovazione. Il Sud ospita il Nord", è questo il tema che ha scatenato la creatività di maestri pasticceri e chef di primissimo piano nel panorama nazionale, riuniti da Antimo Caputo, ad di Molino Caputo, con lo scopo di "unire i percorsi professionali, rafforzare le conoscenze, esaltare la competenza e la creatività dei nostri artigiani per favorire lo scambio del sapere."

"L'Italia registra al suo attivo tantissimi artigiani e imprenditori che ogni giorno amano confrontarsi per migliorare le loro offerte, così come noi lavoriamo costantemente per offrire, ad una platea mondiale, la farina di Napoli" ha continuato Caputo, prima di passare il testimone ai protagonisti della serata.

Sal De Riso ha fatto sfilare, assieme ai 10 panettoni che già vanta in produzione, il Panettone Millefiori, creato appositamente per questa occasione. Si tratta di un panettone che coniuga il nord con il sud e vede svettare, sulla sommità del lievitato, tanti napoletanissimi struffoli. Tra le proposte di De Riso anche il Girotondo di frutta, fresco di podio al Re Panettone di Milano. Alfonso Pepe, da Sant'Egidio Monte Albino, che a Milano ha ottenuto il massimo riconoscimento nella categoria "classico milanese", ha voluto proporre una personale versione di un classico lievitato partenopeo: Il babà del Vesuvio, bagnato con liquore d'arancia. Rosanna Marziale, chef stellata del ristorante Le Colonne di Caserta, ha scelto di omaggiare il Nord e, accanto al panettone alla birra, ha proposto un "Falso gianduiotto": dove "falso" fa riferimento allo stupefacente ripieno di birra artigianale e caffè, custodito all'interno del cioccolato, nella tradizionale forma a barca rovesciata. E se Sabatino Sirica, presidente onorario dell'Associazione Pasticceri Napoletani, in accordo con la più classica tradizione partenopea, ha proposto Mostaccioli, Raffaioli, Pasta reale e una superba versione del Divino amore, il giovane pasticcere Antonio Maresca ha voluto reinterpretare il Roccocò napoletano, con una veste al semifreddo, accompagnata da crema alle nocciole, sorbetto al mandarino e meringato al pisto.

La beneventana Stella Ricci ha omaggiato la Sicilia con una elegantissima cassata dorata e ha dato prova della sua maestria, creando un abete stilizzato e decorato con fini roselline, tutto in cioccolato.

Paolo Sacchetti, storico associato toscano dell'AMPI, la prestigiosa e selettiva Accademia Maestri Pasticceri Italiani, ha presentato il Giulebbe, un dolce a pasta lievitata farcito di noci e marroni glassati; i cantucci di Prato, proposti in una originale versione fritta e le famose Pesche di Prato.

Il padovano Luigi Biasetto, Relais Dessert e già campione del mondo di pasticceria, ha fuso gli aromi meridionali di bergamotto e mandarino con il suo classico impasto al cioccolato arricchito con noci, creando un particolarissimo panettone che ha battezzato "Charlotte".

Quelle di Sacchetti e di Biasetto sono tra le 13 pasticcerie, in tutta Italia, che hanno ricevuto il riconoscimento di eccellenza assegnato dalla Guida del Gambero Rosso Pasticceri&Pasticcerie 2015, le prestigiose "Tre Torte".

A completare la squadra, altri quattro grandi chef stellati. Salvatore Bianco, executive chef de "Il Comandante", il ristorante che fa del Romeo Hotel l'unico albergo di Napoli con ristorante stellato, accompagnato da Carmine Di Donna, ha proposto "Il mio Natale": un cremoso di gianduia, accompagnato da gelatina di cachi, stecche di cioccolato e decorato con sfoglia d'oro e viola del pensiero; Pasquale Palamaro, lo chef del ristorante Indaco, del Regina Isabella di Lacco Ameno, ha reinventato il tradizionale castagnaccio, creandone una versione delicatissima e aromatica, servita con ricotta di bufala e olio all'alloro; Giuseppe Stanzione del ristorante Le Trabe della Tenuta Capodifiume di Capaccio, Paestum, ha voluto "ingentilire" le classiche zeppoline fritte della tradizione napoletana, servendole su un budino di latte e miele, accompagnate da schiuma di latte, spolverata con pisto e decorando il tutto con un'insalatina di fiori eduli, a richiamare l'essenza del miele millefiori, ingrediente aromatico di molte preparazioni dolciarie natalizie. Last but not least, Gennaro Esposito, della "Torre del Saracino" di Vico Equense, accompagnato dal suo pasticcere, Luigi Buonocore, ha proposto una cassata rivisitata.

[foto di Stefano Renna]

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