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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura San Ferdinando / Via San Carlo

È il teatro più antico del mondo ancora attivo: benvenuti al San Carlo

La struttura del 1737 è una delle più capienti d'Italia: la sala interna fu distrutta da un incendio tra il 12 e il 13 febbraio 1816

Ha al suo attivo numerosi primati, come quello di essere il teatro più antico del mondo tra quelli attivi ancora (fu costruito 41 anni prima della Scala di Milano e 55 prima della Fenice di Venezia); è uno dei più capienti d’Italia, con i suoi 1386 posti; è stato inserito nella lista del National Geographic e in quella stilata da Best5.it è addirittura il più bello del mondo, essendosi classificato prima del Bolscioi, prima dell’Opéra Garnier, prima della Scala di Milano. Dopo la seconda guerra mondiale, fu il primo in Italia a riaprire. Del Teatro San Carlo, posto tra il Palazzo Reale e la Galleria Umberto, Stendhal diceva: “Non c'è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la pallida idea. Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita”.

Simbolo di Napoli capitale europea, fu fondato per volere di Carlo di Borbone, costruito da Giovanni Antonio Medrano ed Angelo Carasale per una capienza da 3.000 posti, fu inaugurato il 4 novembre 1737, proprio in occasione del giorno dell'onomastico del re (da qui deriva il nome). Con l’adiacente Palazzo Reale comunica attraverso una porta che si apre proprio alle spalle del palco reale, in modo che il re potesse recarsi agli spettacoli senza dover scendere in strada. La sala è lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri, con 184 palchi disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone. Il progetto introduce la pianta a ferro di cavallo, la più antica del mondo, modello per il teatro all'italiana: su questo modello furono costruiti i successivi teatri d'Italia e d'Europa. Ogni palco ha in una delle pareti laterali uno specchio inclinato per riflettere il palco reale: perché? Perché nessuno spettatore aveva il diritto di applaudire o chiedere un bis prima che lo facesse il re. Se mancava il re, bisogna comunque rispettare un ordine rigidissimo di priorità.

Inizialmente ospitò solo l'opera seria, perché l'opera buffa andava in scena al teatro Mercadante, al San Bartolomeo o al teatro dei Fiorentini. Pian piano la sua fama crebbe e attirò illustri personalità di fama internazionale, come il giovane Mozart, il quale comparve tra gli spettatori nel 1778, e Domenico Cimarosa. Nel 1812 nasce al San Carlo la Scuola di Danza più antica d'Italia. Un incendio, nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 1816, ne distrusse la sala interna, che era stata da poco restaurata. Tra i direttori illustri, Gioachino Rossini, che lo diresse dal 1815 al 1822 ospitato a Napoli nel palazzo di Domenico Barbaja, l’impresario teatrale che gestì il teatro durante il regno di Murat. Dopo Rossini, fu la volta di Gaetano Donizetti, direttore artistico dal 1822 al 1838.

Intanto, il palco del San Carlo viene calcato da personaggi del calibro di Niccolò Paganini e Vincenzo Bellini. Nella prima metà del Novecento, su disegno di Michele Platania, fu creato un foyer sul lato che dà ai giardini del palazzo reale. Distrutto durante i bombardamenti nel 1943, l'ambiente oltre ad accogliere gli spettatori durante gli intervalli delle opere viene tutt'oggi utilizzato anche come sala in cui si tengono piccoli concerti ed eventi. Il XX secolo vede esibirsi nomi come Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Josè Carreras, Enrico Caruso (che proprio al San Carlo tenne la sua ultima discussa esibizione napoletana), Maria Callas, Montserrat Caballé. Tra i direttori d'orchestra, invece, vanno citati Arturo Toscanini, Igor' Fëdorovič Stravinskij, Riccardo Muti, Claudio Abbado e Zubin Mehta.

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