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Cultura

Teatri e cinema chiusi, Tiziana De Giacomo: "Scelta disgustosa e discriminatoria"

"Mi sono saltati lavori, spot e film. Amo il mio lavoro, ma sto pensando di fare anche altro", denuncia la cantante e attrice

Nel Dpcm diramato ieri dal Governo è stato deciso di chiudere i teatri e i cinema. Un colpo durissimo per la cultura che mette in ginocchio artisti e operatori già fortemente penalizzati in primavera a causa dell'emergenza Covid.

Tiziana De Giacomo, attrice e cantante napoletana, esprime il suo disappunto per una misura discriminatoria per il settore delle arti e degli spettacoli, inserento anche una parodia divertente, ma amara, di Patrizia di Gomorra.

"Ho già espresso più volte il mio pensiero. Ma ora sono stanca anche di commentare questa ennesima, oscena e disgustosa ulteriore discriminazione. Ho sempre rispettato distanziamento, pulizia, protezione, ho frequentato palestre, teatri, ristoranti e non ho contratto un bel cazzo, ho cercato di lanciare un messaggio sfruttando ciò che so fare e sono. Il rigore ci vuole ma soprattutto un essere umano intelligente che capisca il perché. Chiudere teatri e cinema è stato distruttivo per noi che ci lavoriamo e per la cultura italiana. Io non mi vergogno a dire che da marzo non lavoro e sto pensando di fare anche altro. È stato improvvisamente interrotta la mia tournée e le prospettive di un altro anno. E vabbene. Riaprite e lavorano quelli più fortunati che stanno nel giro, nelle strutture e negli spettacoli convenzionati. E vabbene. Mi sono saltati lavori, spot e film. E vabbene. Hanno richiuso il nostro sistema senza un minimo di criterio, mentre la gente nel fine settimana si assembra nei centri commerciali e nei ristoranti. E vabbene. Siamo stanchi, sono stanca di rappresentare una caragoria che vive e si lamenta ma non fa. Ognuno qua parla ma in realtà si guarda la sua pellaccia. Dovevamo scende in piazza ma non a Napoli e prima ancora che richiudessero, per lottare una volta e per sempre. E quindi io ora posso solo dire che ormai è fatta. E’ da marzo che esprimo il mio stato e la mia visione su questo dramma. Ora non posso fare altro che aspettare il io mio turno in silenzio. Amo il mio lavoro, e per quest’amore che ci piango".

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