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Cultura Chiaia / Piazza Vittoria

Nicola Amore, dai quattro palazzi a Piazza Vittoria (per far passare Hitler)

Il busto del politico fu spostato dove si trova oggi per eliminare gli ostacoli al corteo che seguiva il Führer in visita a Napoli

Il 1938 fu l’anno del rafforzamento dei rapporti tra Italia e Germania: e fu proprio quello l’anno in cui Adolf Hitler si presentò a Napoli in visita di Stato per assistere alla grande parata navale del 5 maggio. La visita fu preparata in tutti i particolari: nei mesi precedenti, il Prefetto aveva più volte riunito nel palazzo del Governo tutte le principali autorità civili e militari per organizzare l’arrivo del Führer. Tra i provvedimenti presi dall’amministrazione della città, anche lo spostamento della statua di Nicola Amore – sindaco di Napoli tra il 1883 e il 1887 e, nuovamente, tra il 1888 e il 1889, durante il periodo del “Rinasanamento” – che dal 1904 si trovava nella piazza a lui intitolata, crocevia di corso Umberto I e via Duomo, quella che tutti i napoletani chiamano “i quattro palazzi”, per l'omogeneità dei quattro edifici che vi si affacciano.

La figura in marmo, opera di Francesco Jerace (pittore e scultore italiano, esponente della scuola napoletana a cavallo del 1900), fu così spostata per evitare intralci al corteo che avrebbe accompagnato Hitler da piazza Garibaldi verso Mergellina. La nuova location della statua è quella attuale, in piazza Vittoria, verso via Calabritto, rivolta verso la Villa comunale. Nella metà opposta, nella metà più vicina al mare dove è oggi collocata anche la "colonna spezzata", c’è invece un’altra statua, sempre opera di Francesco Jerace, che raffigura Giovanni Nicotera, politico e patriota italiano che aveva combattuto a Napoli nel 1848 e poi in seguito al fianco di Giuseppe Garibaldi. Questa seconda statua è situata nella piazza dal giorno in cui fu inaugurata, il 2 luglio 1900. Alle sue spalle, la chiesa di Santa Maria della Vittoria fondata nel 1572.

A Jerace si devono anche due episodi storico-religiosi custoditi nel Duomo di Napoli: due bassorilievi in cui sono raffigurati rispettivamente il Martirio di San Gennaro e l'episodio del Miracolo delle Reliquie durante una eruzione del Vesuvio. Sempre a Napoli, ha scolpito la statua di Vittorio Emanuele II di Savoia, nel Palazzo Reale di Napoli, e nel 1895, per il Conservatorio di San Pietro a Majella, la statua di Ludwig van Beethoven. Vero e proprio salotto sul mare della città di napoli, Piazza della Vittoria, così chiamata in omaggio alla famosa battaglia di Lepanto combattuta dalla cristianità contro i turchi, ha ospitato numerosi personaggi illustri, tra cui la giornalista e scrittrice Matilde Serao. Di fronte alla piazza, l’ingresso della Villa Comunale.

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