Il sogno di Lamont Young, boom di presenze per il documentario di Carignani
Mille le presenze negli appuntamenti dedicati a Lamont Young
"Siamo riusciti a portare in sala, includendo l?anteprima, quasi 1000 persone: per un piccolo documentario indipendente come il nostro, si tratta di un vero e proprio miracolo. Qualcosa di incredibile che mi spiego solo per due ragioni: la storia di Lamont Young è estremamente affascinante e quella storia, è ancora attualissima. Seppur ambientata in una Napoli di fine ?800, parla di problematiche estremamente attuali, come l?espansione del turismo e la sostenibilità ?.
Il film documentario di Francesco Carignani, oggetto di una campagna di crowdfunding di estremo successo e di un finanziamento della Regione Campania, racconta la vita, le opere e la misteriosa morte dell?architetto inglese, vissuto a Napoli tra la fine dell?800 e l?inizio del ?900. È stato l?autore del primo progetto di metropolitana: un futuristico piano urbanistico che avrebbe visto la nascita di Rione Venezia, un arcipelago di isole artificiali davanti Posillipo e la trasformazione di Bagnoli, in un?area di sviluppo turistico, con stazioni balneari, alberghi internazionali, un grande palazzo delle esposizioni, ma soprattutto tanto verde.
?Questo film ci dà anche spunti di riflessione su parti del nostro patrimonio abbandonato, come Bagnoli e Villa Ebe. Nel primo caso abbiamo dei lavori di bonifica molto lenti e pochissime informazioni ai cittadini. Nel caso di Villa Ebe poi, di proprietà del Comune di Napoli, sono tanti i cittadini avviliti che passano davanti alla villa sulle rampe di Pizzofalcone, anche queste in stato di abbandono. Un peccato perché tutta l?area, avvolta da un degrado decennale, ha un importante valore simbolico, visto che parliamo del luogo di fondazione della città , oltre che turistico?.
Oltre Villa Ebe, Young è stato inoltre l?autore di numerosi edifici, estremamente atipici per il panorama napoletano, da Castello Aselmeyer al Corso Vittorio Emanuele, l?edificio del Grenoble, il Bertolini, fino alla torre con la finta lesione di Villa Curcio a Parco Grifeo.
?L?idea del documentario nasce proprio dalla visione di questi edifici. Mi sono sempre chiesto chi li avesse costruiti ed il perché di quello stile. Sono quindi andato ad approfondire il personaggio ed ho scoperto grazie agli scritti di Giancarlo Alisio (a cui il documentario è dedicato), una storia estremamente appassionante e ricca di mistero. Per tanto tempo infatti si è discusso sul misterioso suicidio dell?architetto, avvenuto sulle terrazze di Villa Ebe. Per la prima volta, in modo esclusivo, siamo riusciti a risolvere il mistero della sua morte. Adesso non ci resta che sperare di veder risolto il mistero legato al destino di Villa Ebe?.