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“La Lega mi ha chiesto di candidarmi alle Europee ma io ho rifiutato”: la rivelazione di Saviano

Lo scrittore l'ha detto durante un incontro del Salone internazionale del Libro di Torino

Lo scrittore napoletano Roberto Saviano ha dialogato con gli studenti in occasione dell'edizione di quest'anno del Salone internazionale del Libro di Torino. "In tanti mi hanno chiesto di entrare in politica, anche la Lega mi chiese di candidarmi alle Europee, ma non ho accettato e non credo che lo accetterò perché non è il mio lavoro. Il mio lavoro è tenere il fiato sul collo del potere, proporre idee, controllare e semmai partecipare. ma ho sempre sentito la vocazione politica come diversa dalla mia, e penso che si possa fare politica solo per vocazione, indipendentemente dai risultati e dal costo personale psicologico che è enorme. Io la faccio già politica nelle mie scelte e nelle mie battaglie". Lo ha detto Roberto Saviano al Salone del Libro di Torino rispondendo alla domanda di una studentessa.

"Se per un giorno potessi essere completamente libero, farei una lunghissima passeggiata sulla spiaggia, un bagno a mare e mangerei una zuppa di cozze sulla sabbia. Ma non è la scorta a impedirmi di farlo, perché sarebbe un mio diritto e non un abuso, ma un pezzo dell'opinione pubblica che senz'altro direbbe: 'Ah, con i soldi nostri e la scorta va a fare il bagno e a mangiare le cozze'". Lo ha detto Roberto Saviano, intervenuto al Salone del Libro di Torino sul tema Nord e Sud, rispondendo alla domanda di alcuni studenti. Lo scrittore napoletano è sotto scorta dal 2006, dopo le minacce di morte ricevute dai casalesi.

"Sono certo che Nord e Sud come lo intendono in molti, dai leghisti ai nazionalisti meridionali, non esistono più. Noi oggi abbiamo un Nord profondamente meridionale e un Sud che ha efficienze e compostezze che un luogo comune non vorrebbe vedere". Lo dice lo scrittore Roberto Saviano intervenuto al Salone del Libro di Torino sul tema 'Nord e Sud', un incontro che ha visto collegate online circa duecento scuole da tutta Italia. Rivolgendosi agli studenti, Saviano ha spiegato che "Nord e Sud come categorie morali non esistono più, c'è solo una differenza geografica ed economica che va dall'evasione scolastica, che al sud è enorme, alla produttività" anche se "i pregiudizi tra Nord e Sud non sono finiti e sono molto complessi". 

Saviano ha avvertito gli studenti sui luoghi comuni che circolano in merito alle differenze di vedute tra Settentrione e Mezzogiorno d'Italia: "Sentirete raccontare cose particolari, interpretazioni che vanno in una direzione: o il Nord che ha affamato il Sud o il Sud che vive come parassita del Nord. Entrambe sono sbagliate. Sentirete raccontare, ad esempio, che i primati del Sud erano incredibili e che Napoli aveva più laureati del nord, che la prima cattedra di Astronomia era a Napoli, che la prima ferrovia è stata la Napoli-Portici, le mirabilie del magnifico Teatro San Carlo. E' vero, il su ha avuto primati che Lombardia, Piemonte o Francia non avevano, ma erano eccezioni e finivano lì, erano esperimenti che non servivano a creare una rete. Ancora oggi le ferrovie siciliane sono aberranti. Ecco una verità che raccontano come vogliono".

E a proposito di Torino, che ospita il Salone del Libro, ha detto: "E' la più grande città della Calabria ma crede di essere una città del Nord e bisogna ricordarlo perché essendo una città 'meridionale' deve riconoscere, sostenere, raccontare il suo ruolo: la grande deportazione di meridionali a Torino si ha come carne da fabbrica per la Fiat e non fu molto facile vivere in Piemonte per un calabrese, un lucano, un napoletano, un agrigentino, un pugliese o un abruzzese". E sui pregiudizi spiega: "Il Sud cui appartengo è definito da una parola razzista che noi usiamo senza conoscere il significato. Una persona del Nord viene definita nordica mentre una del Sud, sudicia, che significa sporca. Sono pregiudizi che ancora permangono", sottolinea l'autore di 'Gomorra'. E conclude: "Questo conflitto che può essere risolto studiando e conoscendo come l'unione virtuosa tra Nord e Sud ha creato in Italia cose importanti. Non c'è contraddizione tra Nord e Sud ma una politica secolare che ha creato conflitti: la cultura del Sud è familista perché lì la famiglia è l'unica protezione che ha. Quella del nord conta sulla possibilità dell'individuo di relazionarsi alle leggi e alle regole".

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