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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Sanremo, il trasformista napoletano de Lo Stato Sociale: “Un sogno diventato realtà”

“Abbiamo portato per la prima volta al Festival della Canzone Italiana una performance di magia, clowneria e trasformismo. Nonostante l’assenza di pubblico è stata comunque un’esperienza unica”. L’intervista a Luca Lombardo, in arte Poubelle

Con “Combat Pop” Lo Stato Sociale si è posizionato al tredicesimo posto nella classifica finale della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Una canzone che ironizza sulle contraddizioni del mondo musicale e che muove una pungente critica alla società di oggi con i suoi stereotipi e luoghi comuni. Ad accompagnare i ragazzi della band nel loro scoppiettante show, il trasformista napoletano Luca Lombardo che ha portato in scena, per la prima volta sul palco dell’Ariston, una performance di trasformismo e clowneria con ben 18 fulminei cambi d'abito (da Bowie ad Elvis, da Lennon al Papa, da Elton a Fidel Castro, dalla Regina Elisabetta a Trump allo sciamano), illusionismo e tanta magia. Il 37enne Luca Lombardo è un mago, trasformista, clown e attore, diventato un “performer” di fama internazionale grazie al suo show “Poubelle. La magia oltre ogni immaginazione”. Uno spettacolo teatrale di trasformismo fregoliano, scritto insieme ad Augusto Fornari che ne firma anche la regia, con un unico personaggio in scena: un clochard che con la sua fantasia riesce a ritrovare quella semplicità nelle cose ormai perduta, creando storie fantastiche per intrattenere i passanti. Attraverso 25 cambi d’abito velocissimi regala alla platea l'essenza di un mondo ricco di bizzarre invenzioni e grande umanità. Abbiamo intervistato Luca Lombardo per farci raccontare come è stata l'avventura sanremese.

- Luca, questa è stata la tua prima volta a Sanremo. Cosa ha significato per te salire su quel palco?

“E’ stata un’esperienza unica e indimenticabile, molto divertente ed entusiasmante. Certo, è stato un Sanremo “diverso”, “atipico”. Gli artisti che salgono su quel palco si aspettano di essere accolti da una grande platea, sapere di ritrovarsi, invece, di fronte a un teatro vuoto, ha reso tutto più triste. Io, poi, durante lo spettacolo sono abituato a fare “ping pong” con il pubblico, tra magia e stupore, e a cercare costantemente l’empatia e il calore degli spettatori, esibirmi senza di loro ha reso lo spettacolo sicuramente più “freddo”. Anche se, poi, una volta partita la musica, le emozioni positive prendevano il sopravvento su quelle negative, e improvvisamente il teatro non sembrava più vuoto. E’ stata un’esperienza incredibile!”.

- Come è nato questo sodalizio con i ragazzi de Lo Stato Sociale?

“Mi hanno inviato una email tramite il sito a metà gennaio. Non riuscivano a mettersi in contatto con me perché le email finivano nella cartella spam. Sai, quelle cose che succedono solo nei momenti più importanti della tua vita. Così la casa discografica ha deciso di mandarmi un messaggio via Instagram, e da lì è iniziato prima un rapporto espistolare, e poi abbiamo iniziato a fare delle videoconferenze. Abbiamo lavorato insieme per ideare una performance in linea con il testo della canzone. L’idea, da me proposta, di fare uno spettacolo che fondesse trasformismo, magia e clowneria, coinvolgendo anche i ragazzi del gruppo nel clima di festa e follia, è piaciuta molto. Tenendo conto che il tempo a disposizione è stato veramente poco, anche perché non era certo che il Festival si facesse, siamo comunque riusciti in soli 15 giorni a portare in scena un bellissimo spettacolo, per la prima volta a Sanremo una performance di magia, clowneria e trasformismo”.

- Nel corso dell’ultima esibizione hai portato in scena anche il tuo personaggio Poubelle..

“Portare il personaggio con cui giro il mondo da un pò a Sanremo è stata la celebrazione di un sogno… una grande emozione!”.

- Chi ha deciso i tuoi “fulminei” cambi d’abito?

“La decisione è stata frutto di un lavoro di squadra. Per le prime due serate, la regia mi aveva chiesto un’interpretazione passiva del testo della canzone che è contro l’autocelebrazione della rockstar, e sulle contraddizioni che vivono gli artisti del mondo musicale. Le performance delle prime due serate sono state quindi caratterizzate da un trasformismo molto particolare, non interpretativo, molto clowneristico. Nell'esibizione dell'ultima serata, invece, ho portato in scena i personaggi con cui giro il mondo".

- La band ha dedicato l'esibizione prevista per la terza serata ai lavoratori dello spettacolo, a tutti i teatri e cinema che sono stati costretti a chiudere, alcuni per sempre. Un appello che ha commosso tutti..

“Sì mi avevano detto dell'esibizione. E' stato un momento molto emozionante e molto importante per tutti i lavoratori dello spettacolo. Peccato solo per l’effetto magico che la regia ha perso per problemi tecnici: al termine dei monologhi sarebbero dovuti germogliare dalle mani dei protagonisti delle rose come segno di rinascita della nostra categoria”.

Quale appello vorresti lanciare tu?

Non è una questione di appello, bisognerebbe solo rendere tutti più consapevoli di quanto la cultura e lo spettacolo siano importanti per la società e per il suo progresso socio-culturale".

- Combat Pop si è posizionata al 13esimo posto nella classifica sanremese..

“Il brano meritava, secondo me, una posizione molto più alta, anche per il significato del testo che abbiamo rappresentato con il nostro spettacolo: un clima di festa in contrapposizione a quello che stiamo vivendo in questo periodo. Con la nostra esibizione volevamo rappresentare una “rinascita” della società. Ringrazio ancora una volta Lo Stato Sociale per avermi dato questa grande opportunità, e per avermi reso parte integrante dello show. Mi è dispiaciuto solo non essere mai stato menzionato né ringraziato, alla fine di ogni performance, da Amadeus e Fiorello”.

- Progetti futuri?

“In questi giorni ho ricevuto tante proposte per nuove collaborazioni e progetti futuri. Per scoprirli seguite il mio profilo Instagram @mrpoubelle”.

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