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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

La storia di San Ciro: il medico santo protettore degli ammalati

Si racconta che il Santo sia stato immerso nella pece bollente e che, essendo sopravvissuto a questo supplizio, sia stato successivamente decapitato. Il martirio avvenne il 31 gennaio del 303

Ciro nacque nel III secolo ad Alessandria d’Egitto. Qui svolgeva la professione di medico accogliendo malati, soprattutto poveri, in quello che noi oggi definiremmo un ambulatorio. Fu proprio svolgendo questa attività “gratuitamente” (non chiedeva alcun tipo di compenso) che riuscì a convertire molto pagani al Cristianesimo. In quel tempo nella città egiziana vi erano molti tra astrologi, maghi e indovini, che spesso causavano disordini e rivolte. L’imperatore Diocleziano cominciò così a perseguitarli, non facendo alcuna distinzione tra medici e maghi. Ciro fu costretto a lasciare la città e si ritirò in Arabia, a est del fiume Nilo. Nella solitudine poté dedicarsi totalmente alla preghiera e alla meditazione, dando origine a quella forma di vita monastica di cui, in seguito, S. Antonio Abate sarà considerato il fondatore. Pur vivendo nel deserto Ciro continuava ad accogliere malati che curava non più con le medicine ma con la preghiera. La sua fama di taumaturgo iniziò, così, a diffondersi in tutto l’Egitto.

Uno dei suoi primi discepoli fu Giovanni, un ex soldato dell’esercito romano poi convertito alla fede cristiana. Con San Ciro si dedicò anche lui alla preghiera e alla meditazione, e, quando il suo maestro decise di tornare ad Alessandria, lo seguì. Nella città egiziana, nel frattempo, le persecuzioni contro i cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano diventavano sempre più feroci. Ai due monaci eremiti giunse notizia che nella città di Canòpo, a pochi chilometri a est di Alessandria d’Egitto, tre fanciulle, Eudossia di 11 anni, Teodora di 13 e Teoctista di 15, erano state arrestate insieme alla loro madre Atanasia, con l’accusa di essere cristiane. Ciro e Giovanni si recarono, così, in città per sostenerle nella loro fede e nella loro testimonianza. Il governatore, accortosi di loro, li fece subito imprigionare, e durante il processo tentò di corromperli promettendo ricchezze e onori. Ma vedendoli fermi nella testimonianza della loro fede, decise di decapitare sia i monaci che le 4 donne. Ciro e Giovanni vennero bastonati, bruciati con fiaccole e, per straziarli dal dolore, le loro carni piagate furono cosparse di aceto e sale.

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