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Il caso

Caos San Carlo, De Luca insorge: “Basta ricatti. Nomina direttore generale da 150mila euro inutile”

Il presidente della Regione interviene dopo la proposta di nomina di Emmanuela Spedaliere a direttore generale

 Scontro nel Consiglio di indirizzo del teatro San Carlo di Napoli, finito al centro di una querelle politica. La Regione Campania, nell'ultima riunione del Cdi, si è schierata contro la nomina della neo direttrice generale, preannunciando un possibile stop all'erogazione dei fondi. Del caso ha parlato oggi, nel corso di una diretta Facebook, anche il governatore Vincenzo De Luca. "Abbiamo verificato - così De Luca, spiegando le ragioni dello scontro - che il Soprintendente ha deciso di attribuire a una persona che lavorava al San Carlo, nominandola direttore, uno stipendio di 150mila euro all'anno. Secondo la Regione è una misura non prevista dallo statuto della fondazione, quindi non legittima. Investiremo della questione anche la Corte dei conti, ne attenderemo la pronuncia". "Riteniamo che, al di là delle questioni statutarie, sia intollerabile che in una situazione di difficoltà economica, con lavoratori in cassa integrazione, qualcuno abbia lo stomaco di portarsi lo stipendio a 150mila euro e nominare figure inutili, senza informare nessuno, neanche la Regione. Se qualcuno immagina di continuare a concepire il teatro San Carlo come una bottega privata - rimarca il governatore - si sbaglia. Negli anni scorsi è stata messa in piedi una logica di ricatto: siccome il San Carlo è un bene di valore mondiale, possiamo fare quello che vogliamo tanto continueranno a finanziarlo. Bene, ho voluto comunicare a tutti che il tempo dei ricatti è finito".

"Ho visto che negli ultimi giorni è emersa una vicenda che riguarda il Teatro San Carlo. Come sanno gli orchestrali, i dipendenti e il corpo di ballo, se il Teatro San Carlo è ancora aperto è grazie alla Regione Campania. Senza la Regione Campania il Teatro San Carlo avrebbe chiuso i battenti. Per anni il Teatro San Carlo è stato sorretto, per quanto riguarda le istituzioni territoriali, quasi esclusivamente dalla Regione Campania. Chi parla oggi dovrebbe tacere, così come ha fatto negli anni precedenti. La Regione Campania - ha ricordato De Luca - stanzia per il Teatro San Carlo il triplo di quanto stanzia la Regione Lombardia per La Scala di Milano, tra i 10 e i 12 milioni di euro, mentre la precedente amministrazione del Comune di Napoli, negli ultimi 3 anni, stanziava 600mila euro. Nessuno si scandalizzava, nessuno faceva articoli di giornale. Uno scandalo internazionale, avremmo dovuto avere i titoli di giornali su questa vergogna. Con 600mila euro non si paga neanche una sagra".  De Luca ha ricordato inoltre che "lo scorso anno e l'anno precedente, siccome c'era il Covid, per cercare di dare un'altra mano al San Carlo, la Regione si è inventata un evento, 'Campania Lirica', che prevedeva l'impegno del San Carlo per realizzare opere a piazza del Plebiscito. Una bellissima iniziativa sul piano culturale ma anche un modo per dare altre risorse al teatro. Ogni anno 'Campania Lirica' è costata alla Regione Campania 5 milioni di euro. Poi abbiamo impegnato il Teatro San Carlo anche in eventi in provincia di Caserta, con 'Un'estate da Re'. Ci siamo inventati di tutto per tenere in piedi il Teatro San Carlo, da soli. Dovrebbero ringraziare con la faccia per terra la Regione Campania". 

"Al San Carlo abbiamo un'altra anomalia: abbiamo oggi il più famoso direttore d'orchestra al mondo, Riccardo Muti, che è un nostro concittadino, un napoletano illustre, che lavora nel mondo ma non nel Teatro San Carlo, e un sovrintendente non italiano". Ha proseguito il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che nel corso di una diretta Facebook ha affrontato a lungo la questione della Fondazione Teatro San Carlo di Napoli e della nomina, decisa dal sovrintendente Stephane Lissner, di Emmanuela Spedaliere a direttore generale, misura che la Regione ritiene "illegittima". De Luca ha manifestato l'intenzione di "parlare con Riccardo Muti, per la verità qualche chiacchierata ce la siamo fatta già nei mesi passati. Non so quali impegni abbia oggi Riccardo Muti, ma credo che sarebbe utile avere una discussione di fondo con lui, intanto per sollecitarlo ad avere un impegno diretto anche nel San Carlo, ma poi per avere dei consigli, degli indirizzi. Mi pare sconvolgente che abbiamo un sovrintendente non italiano e abbiamo il più grande e famoso direttore d'orchestra al mondo napoletano che lavora fuori". "Nell'ambito di questa operazione verità, vediamo di aprire un dialogo anche con Riccardo Muti, può darsi che abbiamo la possibilità di fare delle scelte più serie e rispettose e di non avere più a che fare con gente che pensa di avere atteggiamenti di totale strafottenza con i soldi degli altri. Chi vuole essere strafottente deve impegnare il suo patrimonio di famiglia, non i soldi della Regione Campania", ha concluso De Luca. 

"In Italia abbiamo un'anomalia: i presidenti delle Fondazioni liriche per legge sono i sindaci dei Comuni capoluogo. E' un'altra anomalia tutta italiana, mentre nel mondo è chi paga che presiede gli organismi". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha dedicato un lungo passaggio della sua diretta Facebook alla situazione del Teatro San Carlo di Napoli, nella cui Fondazione si sta consumando uno scontro tra il soprintendente e la Regione Campania, membro fondatore. "C'è una riforma che doveva essere fatta da Franceschini - ha aggiunto De Luca - ma che non è stata fatta. Ma al di là delle riforme non fatte, oggi abbiamo una nuova amministrazione, abbiamo il nuovo sindaco di Napoli che è una persona di grande qualità e responsabilità che non c'entra niente con le vicende del passato. Cercheremo di dare una mano e faremo in modo di non creare difficoltà a nessuno, ma chiarendo a tutti che il tempo dei ricatti è finito, e l'idea di far fare tre articoli di giornale non mi fa né caldo né freddo. Bisogna fare un'operazione verità e avremo modo nei prossimi giorni di ragionare ancora su queste cose, ma avendo acquisito il fatto che immaginare di aumentare lo stipendio a qualcuno mentre altra gente soffre, è qualcosa di intollerabile e inaccettabile. Se qualcuno ritiene che sia una cosa corretta, si mantenga la sua opinione. La mia non è questa. Dunque totale sfiducia nei confronti di chi ha compiuto questo gesto". 

Le parole del sindaco Manfredi

"Il San Carlo è una grande istituzione, un patrimonio della città e dell'Italia e credo, quindi, che vada in tutti i modi tutelato. È importante che ognuno faccia la sua parte". Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, interpellato, a margine di una riunione del Consiglio comunale, in merito allo scontro in seno al Consiglio di indirizzo del teatro San Carlo relativo alla nomina della direttrice generale. "Le osservazioni della Regione non sono recenti, ma riguardano - ha spiegato il sindaco - una richiesta fatta al ministero mesi fa, prima addirittura che mi insediassi. C'è una richiesta di chiarimenti su alcune procedure amministrative che sono state messe in campo dall'attuale gestione del San Carlo. Ovviamente abbiamo un ministero vigilante, quello della Cultura, che ha già fatto un'ispezione. Ora manderemo documenti aggiuntivi messi a disposizione dalla Regione, ma è un tema che ha un suo percorso".

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