Salvatore Esposito, l'intervista: “I ragazzi devono seguire i propri sogni. Non devono mollare mai”
Sempre più diviso tra la carriera di attore e scrittore, Esposito parla del suo nuovo libro Eclissi di sangue, nell’attesa di vederlo il 17 novembre di nuovo accanto a Marco D’Amore in Celebrity Hunted su Prime Video e presto sul set di Piedone – La serie
Salvatore Esposito, non si è fermato un attimo da quando ha salutato Genny Savastano di Gomorra. Ha partecipato a produzioni innovative dal respiro internazionale ai quali ormai è abituato; non si è fatto mancare il cinema d’autore per poi passare alla commedia, genere che gli è particolarmente congeniale. Il romantico La cena perfetta e il delizioso Rosanero lo dimostrano, film dove ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura mostrando lati inediti di lui, non lasciandosi ingabbiare esclusivamente da ruoli adatti al crime. Viene fuori la sua ironia, che non perde occasione di mostrare che sia un reel su Instagram o un’intervista.
I nuovi progetti: Celebrity Hunted e Piedone-la serie
Per ora ha le idee chiare sulla direzione che deve prendere la sua carriera. Non mancano i progetti in cui è coinvolto come la terza stagione dello show Celebrity Hunted - Caccia all'Uomo ritrovando Marco D’Amore con cui parteciperà in coppia e li vedremo dal 17 novembre su Prime Video in una chiave inedita.
Il più atteso è quello di raccogliere il testimone del Commissario Rizzo in Piedone la serie in onda su Sky prodotta da Titanus e Wildeside che in questo momento è in fase di scrittura e che lo vede coinvolto anche come coautore della sceneggiatura.
L’idea di portare in tv nell’anniversario dei 50 anni di Piedone è Giuseppe Pedersoli, figlio di Bud, ammiratore di Esposito che sostiene che lui fosse l’unico a poter interpretare l’umanità di Piedone. Lontano dai remake e dalle imitazioni il set si aprirà l’anno prossimo. I 50 anni di Piedone coincidono con i suoi primi 10 anni di carriera da quando è iniziata l’avventura di Gomorra – La Serie.
I libri
Salvatore si è rimboccato le maniche, ha lavorato sodo per pagarsi gli studi di recitazione ed essere ripagato con questi risultati. Non ci crede ancora che la sua carriera stia procedendo così superando le più rosee delle aspettative. Oggi recita in film d’autore per passare con disinvoltura nella commedia, bazzica sui set internazionali, firma sceneggiature ed è autore di romanzi come Lo Sciamano e il sequel Ecclissi di Sangue, un ciclo di libri dall’uscita annuale.
In un periodo delicato in cui si oscilla tra le crisi causate dalla pandemia e la guerra, incoraggia i giovani a lottare per il proprio futuro e a essere motivati nel seguire i propri sogni essendo lui esempio di chi non molla mai.
Quando lo raggiungiamo al telefono per intervistarlo è euforico perché ha appena terminato la prima presentazione di Ecclissi di sangue uscito nelle librerie dalla settimana scorsa.
L’intervista a Salvatore Esposito
Con l’Eclissi di sangue torna Christian Costa con un bel delitto cruente, con qualche fragilità in più che lo rende ancora più complesso. Se ne Lo Sciamano lo mandi in trasferta a Benevento qui si va in Galizia…
“Questo secondo capitolo di quella che è una trilogia dedicata chiamata ‘Trilogia delle streghe’, vedremo un Christian Costa che dovrà affrontare i suoi demoni. Come la luna, vivrà anche lui un po' una sorta di eclissi quindi in questa sua nuova indagine vedremo cosa scoprirà anche di sé e quale sarà il suo nuovo percorso. La Galizia mi ha affascinato, inoltre, come Benevento ha molte leggende legate ai miti delle streghe, proprio come Benevento, per cui mi è sembrato un luogo perfetto per il sequel”.
Da dove nasce la tua attrazione per le streghe e l’occulto?
“Nasce da quando ero ragazzo dalla mia passione per tutto ciò che non è spiegabile che rientra, poi, in diverse categorie dalla religione, agli alieni, agli egizi, ai sumeri. Qualche anno fa, la spiegazione me la sono data perché, in fondo, ricercare, studiare qualcosa che non è spiegabile mi dà la speranza che forse quando non ci saremo più ci sarà qualcos'altro ad accoglierci o, almeno, lo spero".
Christian Costa come profiler fuori dal comune dalle doti eccezionali rientra tra quelli che abbiamo visto in serie francesi o statunitensi come Profiling, Hannibal o Balthasar. D’altronde, Lo sciamano è stato pubblicato anche in Francia. L’idea di trarne un adattamento cinematografico o, meglio ancora, per una serie si è ventilato spesso. Sarebbe una ventata d’aria fresca nel panorama italiano.
“L'idea è quella lì di svilupparlo. Come, giustamente dicevi, l'Italia per quanto riguarda questo genere non è non è ancora preparata. Forse, se ci fossimo trovati in una nazione nord europea o inglese o americana sarebbe stato tutto molto più facile. Stiamo lottando, stiamo cercando di capire come sviluppare al meglio il progetto. Vedremo…”.
Sicuramente sia Lo Sciamano che Eclissi di sangue hanno una struttura e una velocità che non li rendono distanti da una narrativa cinematografica. Ma l’essere attore quanto determina a cesellare un personaggio come Christian?
“Beh, tanto. Dal mio punto di vista ti dà la possibilità di analizzare come pochi la struttura psicologica di un personaggio, capire attraverso anche un singolo gesto quanto possa essere importante e profondo. E’ molto interessante e bisognerebbe chiederlo agli appassionati di narrativa quanto funzioni”.
Se ci fosse un ipotetico adattamento immagineresti te stesso per interpretarlo?
“L’ho scritto apposta… (ride, ndr)”.
In modalità diverse, sia tu che Marco D’Amore avete preso una strada come autori lui prevalentemente nella regia, tu prevalentemente come autore di sceneggiature e romanzi. Fino a che punto è un caso?
“Ma non lo so se è un caso. Non so se è qualcosa che è nato dentro di noi grazie anche al percorso che abbiamo fatto insieme che ci ha stimolati a vicenda a crescere, a rendere di più, a migliorare. È bello quando c'è attraverso un'amicizia, attraverso un lavoro, la possibilità di perfezionarsi, di maturare”.
Tra l’altro, senza spoilerare, condividete insieme anche un’altra avventura di CELEBRITY HUNTED – CACCIA ALL’UOMO su Prime Video. Vi siete divertiti eh?
“Ci siamo divertiti moltissimo. Non vedo l’ora che le persone ci scoprano…”.
Sei passato dal crime al cinema d’autore, però quest’anno hai dimostrato di stare particolarmente a tuo agio nella commedia. Quanto sarà un elemento caratterizzante di Piedone-la serie?
“Ma in realtà non lo sappiamo ancora. L'abbiamo annunciata ed è partita da poco la scrittura. Quello che posso dirti con certezza è che noi affronteremo questo progetto con grande professionalità, con grande rispetto e soprattutto con grande amore nei confronti non solo dei film di Piedone ma di Bud Spencer. Lui, per la nostra generazione è una figura iconica. Io non interpreterò il personaggio di Bud. Sarò un giovane investigatore dei giorni d’oggi che prende il testimone dal mitico commissario Rizzo. La serie proseguirà quello che era il racconto dei film però sessant'anni dopo. Diciamo che il mio personaggio avrà a che fare con quello che è stato il ruolo di Bud Spencer. Diciamo che lo ricorderà nel cuore e nelle azioni”.