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Cultura

"C'era una volta", il primo incontro tra Massimo Troisi e Lello Arena: l'elenco dei salumi cambiò le loro vite

Nel libro di Lello Arena (Rizzoli editore) tanti i ricordi personali e artistici su Massimo Troisi

Ci sono incontri che restano nella storia e cambiano il corso degli eventi. Lello Arena in "C'era una volta" (Rizzoli) racconta con trasporto e onestà intellettuale il suo rapporto con Troisi, la grande amicizia nata dopo un incontro casuale, la collaborazione artistica prima ne "La Smorfia", con Enzo Decaro a completare il trio e poi i tanti film di successo, sino alle incomprensioni che li hanno fatti allontanare per sempre.

Primo incontro

Lello Arena racconta il primo incontro con Massimo Troisi avvenuto in occasione di una recita del Natale 1973, quando avevano 20 anni. Con gli amici del teatrino parrocchiale di San Giorgio a Cremano, Arena doveva mettere in scena una farsa di Antonio Petito. Uno degli attori  ha un febbrone. A qualcuno viene in mente che a pochi passi dalla chiesa viva un giovane che fa molto ridere quando apre bocca, Massimo Troisi, per il ruolo di garzone del salumiere. Lo mandano a chiamare e si presenta al cospetto di Lello Arena che così lo descrive: "Vedo un ragazzo alto, magro, piuttosto alto. Si tormenta la folta capigliatura di ricci neri con la mano, come se si rifiutassero di stare come vorrebbe lui". Dopo le prime resistenze, intimidito dalla situazione, per lui nuova, di dover recitare, Troisi esclama: "Ti chiedo una cortesia posso chiamarti Rafè? Lello non mi viene proprio". E da allora imperterrito lo ha sempre chiamato così.

Lo spettacolo e l'elenco dei salumi

Arriva la sera dello spettacolo. Massimo Troisi viene letteralmente spinto sul palco. Compie l'errore di guardare il pubblico e gli si azzera la salivazione. Si fa coraggio e inizia a dire le sue battute. Tutto sembra andare bene, ma arriva il momento in cui deve elencare la lista dei salumi. Si era preparato un foglietto, ma decide di dirli a memoria. Non li ricorda, il pubblico esplode in risate fragorose per le espressioni uniche di Troisi. Parte una gag spontanea come le tante che poi avrebbero impreziosito il loro connubio artistico, il pubblico applaude. E' andata bene, la gente ha pensato ad una brillante gag comica. "La scena doveva durare pochi secondi ma è invece proseguita per sei minuti. Massimo a ogni errore ricominciava dall'inizio con grande divertimento del pubblico".

Il citofono a Ferragosto

Massimo Troisi sparì per mesi, sino a quando un giorno citofonò a casa di Lello Arena a ridosso del Ferragosto: "Ciao Rafè sono Massimo, cioè Troisi, cioè so pure Massimo. Non so se ti ricordi di me. Lo spettacolo...Posso salire?". Per fortuna, la risposta fu sì, lo fece salire in casa sua e da lì in avanti è storia.

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