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Cambia nome e grandi novità per il Premio Napoli. Il neo presidente de Giovanni:"Voglio portare la lettura dove non c'è" (Video)

Lo scrittore nuovo presidente del premio letterario incontra i giornalisti per annunicare i cambiamenti che ci saranno dove sono in programma numerose attività dove le scuole e i ragazzi sono al centro. Soprattutto c'è la mission di avvicinare la lettura le persone non ne hanno la possibilità

Il premio Napoli cambia pelle. Lo fa già dal nome che diventa, Campania legge – Fondazione Premio Napoli. Soprattutto, ciò che è chiaro è che il premio diventerà una una delle attività della fondazione, coronamento di un percorso annuale di iniziative, perché il neo presidente Maurizio de Giovanni, vuole assolumente cancellare tutto ciò che è legato a un concetto di nicchia fino a oggi assocciato alla fondazione e al premio stesso.

Il Premio Napoli deve scendere in piazza e deve avvicinarsi a chi non legge, a coloro che non hanno né mezzi né strumenti per farlo. 
Prima di tutto, è necessario creare un dialogo vivo, costante e sinergico con le associazioni, anche quelle della periferia, che lavorano nell'editoria e che fanno cultura a 360 gradi, principalmente, collaborare con tutte quelle realtà che lavorano per i ragazzi.
Sì, sono i ragazzi il motore di questa rivoluzione che de Giovanni senza mezzi termini vuole intraprendere attraverso il Premio Napoli e la Fondazione. Ecco che aggiungere quel Campnia che legge assurge un significato di diffusione ai massimi livelli. 
"Serve portare un libro dove il libro non c'è. Se io prendo tre ragazzi che su dieci attualmente sono in strada avvicinandoli alla lettura, io tra 10 anni ho la Svizzera. Perché il nostro problema sono i ragazzi che non vanno a scuola. Sono i ragazzi che non leggono. Se io non riesco a fargli capire che fare il cameriere è molto meglio che fare lo spacciatore, ho fallitto. Ciò solo attraverso la lettura" afferma con forza Maurizio de Giovanni.
Non le manda a dire e non vuole compromessi. Quando ha accettato la proposta del Sindaco Manfredi di essere presidente del Premio, ha voluto carta bianca per lavorare, per assicurarsi che il premio Napoli non restasse un qualcosa di avulso dal reale, fermo e cristallizzato. Ecco che deve scendere in piazza avvicinarsi alla gente con eventi continui dove le scuole sono al centro.
Un lavoro del genere richiede anche sinergia e condivisione anche con gli altri 'attori' che nella regione fanno cultura e arte anche in settori diversi.
La lettura dove attraverso le parole stampate su carta si immaginano persone e universi resta il perno della fondazione ma creare attività e sezioni dove la poesia dei testi delle canzoni sono un tassello, così come le graphic novel piuttosto che sceneggiature potrebbero diventare oggetto di laboratori o incontri ravvicinati con registi e sceneggiatori dove i ragazzi possono entrare in contatto trovando ispirazione e immaginare per loro un futuro diverso.
Ciò solo la cultura puà farlo ma senza essere elitaria ideando anche i giusti spazi per confrontarsi e fare. Sì fare le cose, concetto che a volte è più teorico che pratico. De Giovanni fugge da questo paradosso e vuole essere concreto.
Fa un vero manifesto dove per fare cultura che sia condivisa e arrivi davvero a tutti devono essere tre i punti chiave: sinergia, dialogo e diffusione.
"A Napoli siamo bravissimi nelle 'Prime volte', ma falliamo quando bissiamo. Ecco noi non dobbiamo fallire, ma dobbiamo fare un lavoro che sia continuo e che si stabilizzi" dice de Giovanni durante l'incontro con la stampa.
Campania Legge- Fondazione Premio Napoli deve diventare un vero cantiere di inisziative e manifestazioni dove la letteratura e tutte le suggestioni che arrivano da diverse forme artistiche e culturali accendino la miccia, auto ispirandosi  e dandosi una mano.

I progetti

Sono tante le iniziative che già sono in cantiere e che saranno spalmate durante l'anno. 

Il primo step sarà il 19 giugno con un incontro tra associazioni, librerie e ogni sodalizio che lavora per il settore: il titolo dell’evento è Stati generali della lettura e si terrà nella sede della fondazione a Palazzo Reale per studiare la costituzione di un osservatorio, un programma di interventi, un ciclo di appuntamenti utili alla diffusione della parola scritta e di quella letta. Prenderanno parte alla giornata anche i responsabili del Comune di Napoli del Patto per la lettura a cui “Campania legge” annuncia l’adesione.

 Le iniziative che si tengono durante l’anno con scuole, istituti di pena, ospedali diventano così centrali. A queste pratiche consolidate il nuovo presidente vuole aggiungere un calendario di attività fitto e innovativo: “Faremo eventi e incursioni di vario genere, coinvolgendo figure del mondo dello spettacolo, della cultura anche nazionalpopolare. A partire dalle masterclass tenute dai grandi nomi che compongono il comitato tecnico. dibattiti con influencer e booktoker, coinvolgimento di personaggi popolari tra i giovani come attori, musicisti, youtuber e fumettisti; infine lanceremo i contest per le scuole, da quelli che prevedono la realizzazione di mini sceneggiature da tradurre in cortometraggi ai concorsi di lettura creativa: verranno premiati insieme ai grandi autori a fine anno”.

Il Premio

Maurizio de Giovanni ha snellito molto le procedure del premio che è conferito annualmente, proprio per agevolare e dare libri a coloro che non hanno possibilità economica.

La struttura del premio viene trasformata con la riduzione del numero dei giurati lettori, eletti tramite un nuovo regolamento studiato da de Giovanni; nella sezione narrativa saranno compresi anche reportage letterari, graphic novel, opere young adult: “Sono generi che possono interessare i giovani e chi legge di meno; dall’anno prossimo potremmo istituire nuove sezioni rivolte a questo scopo” conclude lo scrittore.

Quest'anno il concorso letterario ha come tema il Mediterraneo come si apprende dal bando pubblicato dell’edizione 2023.

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