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Pilar Fogliati a Napoli: “In Romantiche parlo con leggerezza dei pregi e manie delle 30enni di oggi” (VIDEO)

Intervista all’attrice che ha presentato in anteprima al Metropolitan il suo esordio alla regia, una commedia garbata in cui interpreta quattro donne diverse. Con lei, Giovanni Veronesi che ha cosceneggiato e coprodotto il film: “Talenti come Pilar svecchieranno il cinema italiano”

“Ho lavorato con tantissimi talenti come Verdone, Francesco Muti, Pieraccioni, Favino, Papaleo. Per cui, quando ne vedo uno lo riconosco subito, sono come un cane da tartufo che sente l’odore del talento. Ecco, io ho sentito l’odore del talento di Pilar Fogliati. Per questo ho deciso di fare Romantiche. E’ un piccolo film, non è un kolossal, ma ci teniamo molto perché pensiamo che sia rappresentativo per una generazione. Pilar parla di un mondo che conosce bene, delle donne della sua età. Era da tanto tempo che non c’era una giovane donna comica in Italia che facesse un film tutto su di lei” spiega il regista Giovanni Veronesi che in questo caso è cosceneggiatore e, per la prima volta, co produttore di un film come Romantiche. Per fare questo salto ha scelto di sostenere l’esordio alla regia dell’attrice Pilar Fogliati che è anche coautrice e protagonista assoluta di questa brillante commedia che racconta le trentenni di oggi con garbo e tanta ironia.

“Ho semplicemente guidato e protetto Pilar che per la prima volta si trova dietro la macchina da presa interpretando quattro personaggi. Si è cimentata nella struttura del film a episodi, genere tipico per i grandi mattatori della nostra commedia. Talenti come Pilar vanno incoraggiati perché lei è tra i giovani che svecchierà il cinema italiano” afferma Veronesi “Questo è un momento confuso, depresso ma la commedia non tramonterà mai perché ci rappresenta con implacabile precisione. Il cinema si fa sempre con una volta, con i suoi tempi”.

Giovanni Veronesi è con Pilar Fogliati al Metropolitan di Napoli per presentare in anteprima al pubblico Romantiche, una commedia deliziosa che sarà nei cinema dal 23 febbraio.

Pilar Fogliati, comica e romantica

Né la serata più fredda di questo inverno né il Festival di Sanremo hanno fermato le persone a partecipare all’anteprima napoletana di Romantiche. Molti di loro hanno apprezzato Pilar Fogliati nella quarta e quinta stagione di Un Passo dal Cielo, in Cuori che, tra qualche mese, ritornerà in tv visto che le riprese della seconda stagione sono appena terminate. Ma, i più, l’hanno idolatrata in Odio il Natale, la serie di Netflix che è partita in sordina ha spopolato, infatti, qualche giorno fa la piattaforma olandese ha annunciato che a brevissimo Fogliati e compagni torneranno sul set per girare Odio il Natale 2.

Ora, Pilar è concentrata per la promozione di Romantiche, il film che potrebbe cambiare radicalmente la sua carriera, lanciandola non solo come regista, ma soprattutto aprendole le porte della commedia all’italiana diventandone una delle protagoniste più gettonate. In romantiche mostra un’inaspettata verve comica e doti camaleontiche riuscendo a reggere un film interamente sulle sue spalle, che solo i mattatori sanno tenere banco.

La storia di Romantiche si articola in quattro episodi in cui Pilar Fogliati è protagonista, interpretando quattro donne opposte tra di loro che con le loro insicurezze, paure e desideri, cercano di farsi largo nel mondo . Sono quattro ragazze che vivono a Roma e dintorni: Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato.

Nel cast anche Barbora Bobulova, Diane Fleri e Levante, quest’ultima attualmente in concorso a Sanremo con la canzone Vivo. Oltre a essere presente anche in alcune scene, Levante ha anche realizzato la colonna sonora del film.

L'intervista a Pilar Fogliati

Pilar, sono numerose le anteprime che state facendo nelle maggiori città italiane per Romantiche il tuo debutto alla regia. I primi commenti delle persone che l’hanno visto è: una commedia brillante che offre uno spaccato attuale sulle ragazze della tua generazione.

“Sono molto contenta che tu mi dica questo. L’obiettivo era proprio quello di raccontare le donne di oggi della mia età. Il fatto che le persone lo stiano notando e apprezzando vuol dire che la missione è riuscita. Sono quattro donne di 29 anni che stanno cercando un loro posto nel mondo. Sono buffe, divertenti e con leggerezza rappresentano l’attualità di oggi, con le loro piccole difficoltà e manie. E’ un ritratto su come siamo. Debuttare alla regia è stato un passo importante, mi sono presa una bella responsabilità. E’ stato ed è tutto nuovo per me, anche adesso queste anteprime che stiamo facendo in tutta Italia. Mi entusiasma ogni momento di quest’avventura dove metto in scena semplicemente il mio punto di vista su un universo che conosco in cui si ride davvero tanto. Speriamo bene”.

Hai dichiarato che ognuna di loro rappresenta una caratteristica che tu vorresti avere. Quando hai creato i quattro personaggi cosa hai anche aggiunto della serie Extra Vergine e degli altri personaggi che hai fatto? E come è nata la collaborazione con Giovanni Veronesi?

“Bè mi porto quest’idea e questi personaggi da tempo. In parte, il mio percorso ha influito, anche se sono tipologie di donne che non ho quasi mai interpretato fino adesso. L’idea di farne un film è nata per caso. Ne ho parlato con Giovanni Veronesi a cui è piaciuta e ha deciso di co sceneggiarlo e prodotto. Ringrazio Giovanni con tutto il cuore. Lui mi ha protetto con i suoi consigli e mi ha aiutato a sviluppare Uvetta, Eugenia, Michela e Tazia. Anche se le abbiamo un po' stravolte, abbiamo creato un contesto umanizzandole tanto. Voglio bene a queste quattro ragazze. Ognuna di loro ha una qualità che manca a me.”

Oltre a essere per la prima volta dietro la macchina da presa, anche sullo schermo ti si vede in una versione inedita. In Romantiche interpreti quattro donne protagoniste di quattro episodi molto ironici. Per quanto sia una commedia molto moderna e fresca, per costruirla vi siete affidati agli ingredienti classici e puri, sempre efficaci per una commedia che funzionano.

“Assolutamente sì, con quelli non si sbaglia mai. Creare l’ambientazione e il mondo che li circonda è stato divertente e stimolante. Poi anche il cercare di renderle il più diverse possibile, anche se io sono sempre la stessa, quella è stata una bella sfida. Però devo dire che è un po’ una mia ossessione fare queste cose dove posso giocare tanto con la voce. E’ stata una bella impresa. Del resto, abbiamo la nostra commedia si basa ha precedenti illustri come Sordi, Tognazzi, Verdone, loro hanno proposto una galleria di personaggi che sono entrati nella storia del cinema”.

A parte qualche eccezione, nella commedia italiana sembra essere un campo percorso principalmente dagli uomini. Tu con un film come Romantiche potresti sparigliare le carte, rafforzando e aumentando il numero di produzioni di commedie in cui le donne sono mattatrici assolute?

“La speranza è quella. I grandi mattatori delle commedie al cinema in genere sono uomini, anche se ci sono state delle attrici straordinarie come Franca Valeri che hanno rivoluzionato le cose. Ecco, Franca Valeri è il mio modello, lei recitava e scriveva tutto ciò che faceva. Per far ridere, penso a lei”.

Siete a Napoli nella serata più gelida dell’anno durante il festival di Sanremo, però i sala sono tante le persone, tra cui ci sono tante fan di Cuori e Odio il Natale che sono accorse per sostenerti in questo esordio per te importante. Ti aspettavi questa accoglienza?

“Hanno rinunciato di vedere i Måneskin per essere qui (ride ndr.) Francamente, sono sorpresa. Non mi aspettavo questa calda accoglienza, un paradosso visto che la serata è freddissima ed è una sfortuna essere in una città stupenda come Napoli con questo clima. Spero che anche il pubblico napoletano si diverta, senza deludere le sue aspettative e affetto”.

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