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Cultura San Ferdinando / Piazza dei Martiri

Nei quattro leoni di piazza dei Martiri la storia degli eroi napoletani

Il monumento ricorda i caduti partenopei di quattro momenti cruciali, dalla Rivoluzione partenopea del 1799 ai moti del 1848

Sono tutti diversi e ciascuno di essi simboleggia un diverso momento storico della città, il cui filo conduttore è la lotta per la libertà del popolo napoletano. I quattro leoni del monumento centrale di piazza dei Martiri, infatti, raccontano la storia dei caduti partenopei in quattro drammatici eventi dei secoli scorsi: dal leone morente, opera di Antonio Busciolano, che raffigura i caduti della Repubblica Partenopea del 1799, al leone trafitto dalla spada, opera di Stanislao Lista, che simboleggia i caduti carbonari del 1820; dal leone sdraiato, con lo statuto del 1848 sotto la zampa, in omaggio ai caduti liberali dello stesso anno fino all’unico leone in piedi, dedicato ai caduti garibaldini del 1860. Qualcuno ha sostenuto che le belve dovessero essere in realtà cinque e quella mai realizzata avrebbe dovuto rappresentare i napoletani caduti durante la lotta alla dinastia dei Savoia

Al centro del monumento, una colonna già esistente in epoca borbonica: la statua della Madonna della Pace che era posta originariamente in cima fu sostituita da una statua di Emanuele Caggiano che simboleggia la “virtù dei martiri”. Sul basamento una targa in marmo recita: “Alla gloriosa memoria dei cittadini napoletani che caduti nelle pugne o sul patibolo rivendicarono al popolo la libertà di proclamare con patto solenne ed eterno il plebiscito del XXI ottobre MDCCCLX Il Municipio Consacra”.

La piazza che ospita il monumento, oggi una delle più belle ed eleganti della città, un tempo si chiamava Largo di Santa Maria a Cappella Nuova, dalla chiesa che ospitava e la sovrastava e che fu poi demolita dai francesi perché pericolante. La sua forma e bellezza come la si vede oggi, è dovuta a Ferdinando II di Borbone, che decise di dedicare un luogo di Napoli alle vittime dei Moti del 1848. La scelta ricadde su Largo di Santa Maria a Cappella, a due passi dal mare, e l’incarico fu affidato a Enrico Alvino. Fu lui a realizzare anche, nel 1853, la via della Pace (oggi via Morelli, dove costruì palazzo Nunziante) e ad abbellire la “colonna dei martiri” realizzata da Luigi Catalani. Nella piazza si affacciano storici edifici come Palazzo Partanna e Palazzo Calabritto.

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