rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura

Ecco perchè si dice “Addò he fatto ‘o palummaro? Dinto a vasca d’’e capitune?”

L’espressione viene utilizzata sarcasticamente quando ci si voglia prender gioco di qualcuno che si atteggia a baldanzoso esperto di qualcosa di cui in realtà non ha esperienza

Perchè si dice “Addò he fatto ‘o palummaro? Dinto a vasca d’’e capitune!?”? A spiegarcelo è il libro "Come se penza a NNapule. 2500 modi di dire napoletani", commentati da Raffaele Bracale e a cura di Amedeo Colella.

Letteralmente significa “Dove hai imparato a fare il sommozzatore? Nella tinozza dei capitoni!?”. La frase è usata sarcasticamente quando ci si voglia prender giuoco di qualcuno che si atteggia a baldanzoso esperto di qualcosa di cui in realtà non ha esperienza, come di un operaio subacqueo che, in Luogo delle profondità marine, manichette o pompe idrovore, abbia avuto rapporti con la sola acqua contenuta nelle tinozze dove vengono messi le anguille o i più grossi capitoni.

Palummaro s.vo m.le = Chi fa il mestiere di scendere sott’acqua, completamente immerso, per compiere una determinata operazione; voce napoletana, voce poi pervenuta nell’italiano come palombaro, usata, come detto prima, per indicare chi segue lavori sott’acqua (pesca, ricerche, recuperi, ecc) munito di scafandro; voce che deriva per metafora da un lat. tardo palumbariu(m)sparviero”, perchè chi fa tale mestiere, immergendosi, richiama l’immagine dello sparviero che cali sulla preda.

Fonte: "Come se penza a NNapule. 2500 modi di dire napoletani", autore Raffaele Bracale, a cura di Amedeo Colella

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ecco perchè si dice “Addò he fatto ‘o palummaro? Dinto a vasca d’’e capitune?”

NapoliToday è in caricamento