
Paolo Sorrentino e la morte dei genitori: "Mi ha salvato il Napoli di Maradona"
Il regista ha raccontato in una intervista di come sia scampato alla morte grazie alla passione per il Napoli. Il padre e la madre perirono a causa delle esalazioni di una stufa in una casa in montagna
Il regista Paolo Sorrentino racconta in una intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera alcuni particolari sulla tragica morte dei genitori avvenuta a Roccaraso a causa di una stufa.
"Maradona mi ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli. Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente. Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio. Io avevo sedici anni", spiega Sorrentino.
CROZZA - "L'imitazione di Crozza? «Divertente. L’accento napoletano non lo sa fare. Ma la lentezza è giusta. Io sono lento, quasi un ritardato mentale. Ci ho messo sei anni a imparare l’inglese; anche se ora lo parlo meglio di quando ho vinto l’Oscar".
ROMA E NAPOLI - "La Grande Bellezza non è un film contro Roma. Io non ce l’ho con Roma. Ammiro la sua meravigliosa capacità di sopravvivenza. E sono avvilito dalla sua gestione così claudicante. Napoli è una città molto amata, percorsa da una violenza esasperante. Mi sono trasferito a Roma quando sono diventato padre: mi spaventava che i miei figli crescessero là", conclude il regista fresco del successo della serie tv Young Pope.