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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura Pendino / Via Luigi Settembrini, 79

Palazzo Donnaregina, dove il Madre rende omaggio all’arte contemporanea

L'edificio ottocentesco a due passi dal Duomo ha avuto molti utilizzi fino a quello attuale di museo

Con la sua imponente mole si impone nella stretta via Luigi Settembrini, traversa di via Duomo a pochi passi da via San Giovanni a Carbonara e via Foria: il Palazzo Donnaregina, edificio ottocentesco dall’elevato valore architettonico, ospita dal 2005 – in seguito al restauro curato dal progettista portoghese Álvaro Siza Vieira, Leone d’oro alla carriera 2012 - il “MADRE Museo d’arte contemporanea Donnaregina”. Tre piani per 7200 metri quadrati complessivi nel cuore del quartiere San Lorenzo occupati da installazioni, una collezione permanente ed esposizioni temporanee.

L’intera area dove sorge il museo trae il nome, come il palazzo, dal Monastero di S. Maria Donnaregina, fondato dagli Svevi nel XIII secolo e poi ampliato e ricostruito nel 1325 dalla Regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò. Dell’antico complesso conventuale rimangono oggi solo la chiesa omonima, che si affaccia su piazza Donnaregina, di epoca barocca, e la chiesa trecentesca di Donnaregina “vecchia”, in stile gotico. Originariamente il corpo di fabbrica del palazzo occupava quasi interamente una delle insulae prodotte dall’intersezione di cardi e decumani dell’impianto viario greco-romano: a metà dell’Ottocento fu acquistato dal Banco di Napoli che voleva adibirlo a sede del Banco dei Pegni. Fu in quegli anni che l’edificio fu ampliato con l’aggiunta di due ali e fu sistemata la parte frontale su via Settembrini,con un androne e due blocchi scala.

Nei primi anni del Novecento fu aggiunto un ulteriore volume edilizio, e a partire dal secondo dopoguerra numerose sono le modificazioni di cui il palazzo è stato oggetto, insieme a un corposo intervento di restauro in seguito al terremoto del 1980. Negli anni ’80 l’edificio fu ceduto in locazione al Provveditorato agli Studi di Napoli per poi tornare al Banco di Napoli: nella notte tra il 14 e il 15 settembre del 2001 la città fu vittima di un violentissimo nubifragio con piogge, grandinate e frane. Via Settembrini fu una delle strade con il numero maggiore di danni alla via e ad alcuni edifici, tra cui Palazzo Donnaregina, che fu abbandonato finché nel 2005 non fu acquistato dalla Regione Campania per destinarlo a museo per l’arte contemporanea.

Concessa la disponibilità alla Fondazione Donnaregina a titolo di comodato d’uso gratuito e di servizio, il palazzo è stato restaurato e adibito a museo. Con Siza Vieira ha collaborato lo Studio DAZ-Dumontet Antonini Zaske architetti associati di Napoli. La struttura oggi ospita anche un auditorium, una libreria, una biblioteca, laboratori didattici e un ristorante. La prima inaugurazione del museo porta la data del 10 giugno 2005 con l’apertura del primo piano; negli anni a seguire si sono aggiunte le sale del secondo piano, che ospita parte della collezione, e quelle del terzo piano, destinate alle esposizioni temporanee.

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