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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Chiaia / Via dei Mille

Palazzo Roccella, salvato dalla speculazione edilizia

Nel Seicento era una masseria, poi divenne residenza di campagna della famiglia Carafa e anche salotto letterario. Negli anni '60 rischiò l'abbattimento

Nel Seicento era una masseria, collocata al di fuori delle mura cittadine quando il quartiere di Chiaia non era ancora strutturato come rione autonomo della città. All’epoca, Palazzo Carafa di Roccella, nell’attuale via dei Mille, era di proprietà di Francesco di Sangro, principe di San Severo, che lo donò come dote a Don Giuseppe Carafa, che aveva sposato la sorella Antonia. Un secolo dopo venne venduto alla famiglia di Vincenzo Maria Carafa, principe di Roccella e marchese di Castelvetere: sua moglie Ippolita Cantelmo Stuart – che ne affidò la ristrutturazione all'architetto Luca Vecchione, di scuola vanvitelliana per farne un palazzo residenziale – lo animò come salotto letterario particolarmente in voga tra i nobili dell’epoca.

La facciata fu ricostruita secondo criteri di simmetria: ai lati dell’ingresso principale due costruzioni identiche destinate a botteghe. La famiglia lo usava come residenza di campagna, mentre quella principale restava l’edificio in via Benedetto Croce. L’attuale aspetto (di tre piani, con atrio scoperto e giardino retrostante) risale alla fine dell'Ottocento, quando divenne una sfarzosa residenza da oltre quarantacinque stanze. Nel 1885 fu realizzata l’attuale via dei Mille: i lavori causarono la scomparsa di numerosi locali e giardini: in quegli anni il Palazzo passò al barone Giuseppe Treves. Una mappa di metà Ottocento mostra il raccordo dell’ingresso con l’attuale via Cavallerizza.

Nel 1964, periodo di una forte speculazione edilizia, un costruttore napoletano ne iniziò la demolizione, senza riuscire a completarla grazie a una protesta di residenti e commercianti (in particolare di un libraio che guidò la protesta): in poche ore il palazzo era stato però già danneggiato in alcuni punti e depredato di molti stucchi e fregi. Alcuni anni dopo, nel 1984, il Comune di Napoli riuscì ad acquisirne la proprietà, avviandone anche un lungo e complesso restauro. Dal 2004 ospita il Palazzo delle Arti di Napoli che ospita mostre temporanee, installazioni, una mediateca, spazi di  consultazione e focus su fotografia, pittura, scultura, video-arte e design.

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