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Il nuovo cartellone del Teatro Bellini, apre Roberto Saviano. Tornano Servillo e Guanciale (VIDEO)

Presentato con un happening la ricchissima programmazione che i fratelli Russo propongono con oltre 500 appuntamenti che inizieranno dal 13 ottobre al 2 giugno. Dalla danza ai musical con tanti spettacoli di compagnie estere

Avrà un taglio internazionale la stagione 2023-2024 del Teatro Bellini. Dal 2010, anno in cui Roberta, Gabriele e Daniele Russo hanno ereditato la gestione del teatro dal padre Tato Russo sono stati un esempio di lungimiranza e anche di ciò che dovrebbe essere l’imprenditoria teatrale, anzi, l’imprenditoria che agisce nell’arte.

Il Teatro Bellini non è solo una bellissima struttura da vedere che ormai accoglie gli attori e registi più acclamati, ma è considerata hub della cultura, punto di riferimento e crocevia di un pubblico decisamente trasversale.

Infatti, sono numerosi gli spazi della struttura aperti al pubblico: la sala grande e il Piccolo Bellini (quest’ultimo votato alle messe in scene off) restano votati alle più variegate forme dello spettacolo, nel foyer c’è lo store Laterzagorà, che è insieme libreria e spazio dedicato a laboratori per bambini e presentazioni di libri, il Sottopalco, il bar/bistrot dove si organizzano mostre e session di musica dal vivo.

Incasellare il lavoro fatto da tutto il gruppo del Bellini attribuendogli un’unica definizione è un errore. I fratelli Russo hanno conservato la vocazione teatrale originaria, ma proiettandola nel nuovo millennio: continuano a produrre e ospitare spettacoli di notevole interesse culturale e, cogliendo il segno dei tempi, hanno arricchito e diversificato le attività della struttura, aprendosi a collaborazioni e all’organizzazione di iniziative e attività culturali di vario genere.

Hanno sempre più alzato il tiro fino a osare in scelte poco convenzionali qui in Italia e gli spettatori li hanno premiati, tanto che nell’ultimo anno hanno registrato il record di presenze.

la risposta del pubblico è stata eccezionale. Questo conferma che in questo momento lo spettacolo dal vivo assume una forza ,forse maggiore anche che in precedenza, proprio per la sua unicità per questa voglia che c'è di stare insieme. Dopo i due anni di blocco dovuti al Covid è evidente. I grandi numeri che abbiamo registrato nell’ultima stagione ci ha spinto a fare una programmazione parte il 13 ottobre e termina il 2 giugno, Un’impresa del genere per noi che viviamo al Sud dell’Italia è difficile dato il caldo, ma ci sentiamo di poter spingere perché abbiamo creato un pubblico vorace. Quando quest’anno abbiamo concluso, le persone hanno incominciato chiederci cosa avremmo fatto e quando saremmo ripartiti. Quindi questo ci ha spinto anche a osare, a rischiare, ecco, il teatro internazionale” ci racconta il regista Gabriele Russo, co-direttore del teatro insieme ai fratelli.

Un happening per lanciare gli spettacoli

Già la presentazione per annunciare gli spettacoli e le rassegne che compongono l’articolata programmazione del 2023-2024, lanciando anche la campagna degli abbonamenti, è insolita rispetto alle tradizionali conferenze stampe fatte dai teatri. Ispirandosi alla formula di uno dei suoi fiori all’occhiello, Dignità Autonome di Prostituzione (il quale il 22 giugno ritorna a Castel Sant’Elmo), per presentare la loro stagione i Russo creano un evento fatto di happening e live che offrono un assaggio di ciò che si vedrà e il sapore sarà super internazionale.

“Lo chiamiamo teatro internazionale perché lo differenziamo dal dal resto del teatro, in realtà, per me, quello che è interessante è che tutto entri dentro la stessa cornice della stagione cosiddetta ordinaria, che ci si abitui alle diverse provenienze culturali del teatro. Abbiamo bisogno di abbattere muri in un momento in cui a volte si tende ad alzarli io sono proprio per l'abbattimento a picconate e il teatro internazionale ne è un segno” spiega Gabriele Russo durante la serata evento di presentazione.

La stagione 2023/2024 apre con Roberto Saviano

“Abbiamo costruito una stagione ricca, cosa che ci ha entusiasmato” afferma Gabriele Russo dove spettacoli che hanno anche avuto famosi adattamenti cinematografici come Misery, Agosto a Osage County (entrambi diretti da Filippo Dini) o Festen si alternano a spettacoli di danza contemporanea e ai grandi musical che hanno fatto la storia come Rocky Horror Show, fino a passare con lo spettacolo senza parole fatto di maschere della compagnia tedesca di Familie Flöz , non nuova a varcare le porte del teatro napoletano che quest’anno propone Hokuspokus, dove l’ensemble potrebbe sorprendere e giocare senza maschere. In questo solco si introduce anche la prosa giapponese, cosa sicuramente rara nei circuiti teatrali napoletani con Fortress of smile diretto e scritto da Kuro Tanino, dei più celebrati registi teatrali giapponesi contemporanei in uno spettacolo in giapponese con sovratitoli in italiano.

Dando un’occhiata veloce al programma ciò che balza subito agli occhi è un nome.

A salire sul palcoscenico per primo è un protagonista inusuale: Roberto Saviano che, insieme a Mimmo Borrelli, è protagonista di Sanghenapule Vita straordinaria di San Gennaro, diretto dallo stesso Borrelli, è uno spettacolo che intreccia il racconto alla poesia, esaltando la lingua napoletana in tutta la sua barocca bellezza, Mimmo Borrelli e Roberto Saviano, puntano al cuore di Napoli, città di sangue filo conduttore di uno spettacolo di parole, luci e suoni, con una splendida colonna sonora originale eseguita dal vivo.

Sfiniti dal dover rispondere quotidianamente ad almeno 20 persone a testa che chiedono «Quando tornate insieme?» e «Ma non vi eravate sciolti?» (per non parlare del tasso), ELIO E LE STORIE TESE risolvono il problema tornando nei teatri da ottobre, con lo spettacolo "MI RESTA UN SOLO DENTE E CERCO DI RIAVVITARLO" che sarà dal 31 ottobre al Bellini fuori abbonamento.

Ci sono poi dei graditi ritorni.

Dopo il tutto esaurito della scorsa stagione, Toni Servillo riprende il viaggio in tre tappe attraverso la poesia occidentale. Dal 19 dicembre torna in scena al Teatro Bellini, dopo il tutto esaurito della scorsa stagione, Tre modi per non morire, un viaggio teatrale attraverso tre momenti in cui alcuni poeti ci hanno insegnato a cercare la vita.

Dal 12 maggio Lino Guanciale è di nuovo al Bellini con uno spettacolo di Davide Sacco, Napoleone La morte di Dio da I funerali di Napoleone di Victor Hugo che debutterà, tra qualche giorno, in anteprima mondiale al Campania Teatro Festival.

Ruccello, Drusilla Foer e la psicanalisi

Per il terzo anno i fratelli Russo con Gabriele alla regia e Daniele in scena ritorna Le 5 Rose di Jennifer di Annibale Ruccello.

Ma non sarà l’unico spettacolo del drammaturgo napoletano, ci sarà anche il suo capolavoro, Ferdinando per la regia e interpretazione di Arturo Cirillo.

Ancora Daniele Russo sarà protagonista accanto a Sergio Rubini di un’altra nuova produzione del Bellini, Il caso Jekyll diretto dallo stesso Rubini.

Ci sono poi Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller diretto e interpretato da Massimo Popolizio, mentre prima volta avremo invece Stefano Massini con L’interpretazione dei sogni di Freud.

Torneranno anche le lezioni di psicanalisi del professor Massimo Recalcati, con due nuovi appuntamenti a marzo.

A Natale TILT, della compagnia Le Cirque World’s Top Performers, spettacolo di circo acrobatico nato da una costola del Cirque du Soleil.

E per finire, lo show di Drusilla Foer, Venere nemica, che ritroveremo a distanza di due anni dall’exploit che l’ha resa popolare dopo tanti anni di onorato teatro.

“Per un totale di oltre 500 appuntamenti fra prosa, spettacoli internazionali, danza, performance, concerti, recital, reading, presentazioni di libri e tutte le attività dedicate al teatro scuola, alla formazione ed ai bambini. Questi sono i numeri della nuova stagione dove si incastano anche gli spettacoli i 25 spettacoli del Piccolo Bellini” spiega Gabriele Russo “Le proposte interessanti che ci arrivano per questo spazio sono numerosissime. Troppe. Ingestibili. Scegliere è un'ardua impresa. E’ una misura di teatro in cui c’è tanto fermento e tanto talento che cerca spazio. E’ anche il luogo che dà la misura di alcune grosse criticità del sistema teatrale italiano, e programmarlo con la massima attenzione è importantissimo. Quest’anno la sala è stata piena tutte le sere, e per tutto l’anno, e dobbiamo ancora una volta dire grazie a voi, al pubblico, che in questo modo contribuisce in maniera sostanziale all’evolversi della programmazione e dà senso agli sforzi fatti per questa piccola grande sala”.

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