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Cultura

Francesco Di Leva e Nostalgia candidati ai David di Donatello

Martone con il suo film ottiene nove candidature ai prestigiosi premi cinematografici nell'annata in cui commedia e cinema d'autore sono uniti. Tra i candidati anche Toni Servillo

Nostalgia di Mario Martone con le sue nove candidature ai David di Donatello spicca in questa edizione del prestigioso premio cinematografico che è considerato l’Oscar del cinema italiano considerata come l’annata delle contaminazioni dove commedia e cinema d’autore convivono, così come il teatro che con i suoi registi e attori entra con tutta la sua forza nel cinema.

L’annata delle contaminazioni

Mario Martone candidato sia come miglior regista che per la sceneggiatura non originale insieme alla moglie Ippolita di Majo per Nostalgia fa un affresco del Rione Sanità che diventa specchio dell’anima graffiata e sgualcita dei personaggi creati da Rea nel suo romanzo postumo è l’emblema di come i protagonisti del teatro abbiano dato linfa ai film italiani che poi hanno anche incassato in sala, dimostrando come superare gli steccati e mescolare mondi in apparenza poco avvicinabili possano fare un buon film, nella sua definizione più semplice e immediata senza troppi orpelli ed effetti speciali.

Martone è un uomo che viene dal teatro e ciò lo unisce in un percorso parallelo a un altro regista che quest’anno fa incetta di nomination con La Stranezza, Roberto Andò, attuale direttore del Teatro di Napoli- Teatro Nazionale, stabile della città partenopea.

Anche Andò è un uomo di teatro al quale ha dedicato la sua esistenza tanto da dedicare La Stranezza, originalissimo omaggio a Pirandello, immaginando come potrebbe essere nato i Sei personaggi in cerca d’autore. Con lui c’è Toni Servillo, attore che proprio con Martone ha girato tanti film come Qui Rido Io e ha fondato Falsomovimento nella stagione della ricerca teatrale.

Ma la contaminazione che è tanto piaciuta ai produttori sta non solo in quella ‘stranezza’ produttiva che vede per la prima volta unite due case di produzioni rivali come Medusa e Rai Cinema, ma nel vedere nel cinema d’autore due talenti della comicità come Ficarra e Picone che hanno avuto la candidatura insieme come miglior attore protagonista. Una dimostrazione che la circolarità e la sinergia tra artisti che hanno percorsi diversi se si fanno mettere insieme con assennatezza senza mettere recinti e confini creativi possono creare un cortocircuito positivo proponendo qualcosa di nuovo che attrae il pubblico tanto da riavvicinarlo come si deve alle sale in un momento in cui va a singhiozzi.

Il David di Donatello questo lo intercetta e lo fa suo nelle cinquine di questi film, diventando espressione di come il cinema italiano vada ben oltre a raccontare il Paese con la sua storia culturale, politica e i suoi spiacevoli fatti di cronaca che ne hanno determinato a suo modo le vesti di oggi.

Ecco che Ficarra&Picone sono candidati a migliori attori protagonisti vedendosela con attori che anche loro vengono dal teatro come Fabrizio Gifuni per il suo Aldo Moro in Esterno Notte di Marco Bellocchio (nato sia per essere un evento cinematografico che una mini serie per Rai1) Luigi Lo Cascio ne Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio che mette alla ribalta il caso Braibanti, poi ci sono i trentenni già premiati considerati fuori classe della recitazione, Alessandro Borghi e Luca Marinelli nella coproduzione internazionale Le Otto Montagne, altro esempio di sinergia e unione per fare del buon cinema senza barriere e confini.

“E’indicativo come cinema d’autore e commedia quest’anno vadano di pari passo ai David di Donatello e di come proprio film come Le otto montagne, La Stranezza e Nostalgia siano stati anche dei successi al cinema” commenta Piera Detassis, presidente e direttore artistico dei David di Donatello “I David sono nel segno della comicità e della commedia direi intelligente. La bella commedia è stata un genere di questo Paese e noi vogliamo che torni ad esserlo oggi nelle forme che il paese di oggi ci chiede. Infatti sono molto felice di annunciare quest'anno il David dello spettatore a Il Grande Giorno che ci consente di festeggiare un trio che amiamo molto Aldo, Giovanni e Giacomo. In qualche modo dice che la commedia può essere anche di qualità”

I candidati napoletani

La cerimonia si svolgerà il 10 maggio in diretta su Rai1 condotta ancora una volta da Carlo Conti che avrà accanto a sé l’attrice Matilde Gioli.

Conti è un veterano dei David di Donatello ed è lui ad annunciare le candidature insieme a Piera Detassis.

In questa edizione dove cinema d’autore e commedia convivono, in cui teatro e adattamenti letterari si mescolano da essere elementi principali del successo di alcuni dei film di quest’anno, Napoli con i suoi artisti e le sue storie non manca.

Nostalgia è nelle categorie principali. Oltre alle nomination per Martone, porta a casa le candidature per il miglior film, per la miglior produzione che potrebbe essere portata a casa di nuovo dalla napoletana MAD. A sorpresa Pierfrancesco Favino manca come migliore attore protagonista ma c’è Francesco Di Leva come miglior attore non protagonista che potrebbe essere la volta buona che vince la statuetta dopo la vittoria del Nastro d’Argento per la sua interpretazione di Don Riga, personaggio ispirato a Don Antonio Loffredo.

Nella stessa categoria però ci sono dei nomi forti come Toni Servillo per Esterno Notte ed Elio Germano per Il Signore delle Formiche.

Giovanna Mezzogiorno non è nata a Napoli ma nel suo sangue è napoletana ed è candidata come non protagonista per il film Amanda.

Un’altra piccola sorpresa del tutto inaspettata è un’altra presenza tutta Made in Neaples, la presenza nella rosa del miglior documentario di Mi Sveglio a Mezzanotte del regista campano Francesco Patierno che racconta la vicenda della giornalista e scrittrice napoletana Fuani Marino.

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