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Cultura

Da "mangiafoglie" a "mangiamaccheroni", l'evoluzione culinaria dei napoletani

Fino all'introduzione della pasta, avvenuta tra il 1500 e il 1600, i napoletani erano grandi consumatori di verdure

Tra il 1500 e il 1600 gli abitanti di Napoli nel Regno delle Due Sicilie diventarono da "mangiafoglie a mangiamaccheroni". Per foglia si intendeva all'epoca quel complesso di alimenti utilizzati per indicare il cavolfiore e le sue sottospecie: cavolo cappuccio, cavoletti, cicoria, scarole, broccoli.

La foglia associata alla carne dava luogo a 'o pignato grasso detta anche "menesta mmaretata". Per la prevalenza del consumo di verdura nella propria alimentazione, i napoletani venivano chiamati "mangiafoglie". Tale appellativo durò fino al 1600, quando iniziò a diffondersi il consumo di maccheroni. Fino al seicento i maccheroni erano serviti come piatto dolce, conditi con zucchero e cannella, poi nel '700 si diffuse invece la pasta consumata nelle modalità che conosciamo oggi. In strada in ogni quartiere spopolava la caldaia del "maccaronaro" con accanto il piatto ricolmo di formaggio, unico condimento, prima che entrasse in gioco il pomodoro. I maccheroni andavano serviti duri e venivano serviti su fogli di carta oleata (un moderno street food da mangiare con le mani).

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