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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura Avvocata / Piazza Bellini

Le Mura di Piazza Bellini, a difesa di Neapolis

Scoperte per caso nel 1954, costituivano parte di una torre annessa alla porta che doveva aprirsi sul Decumano maggiore

Sono di epoca greca, rappresentano il segno della struttura antica di Napoli eppure sono state scoperte soltanto nel 1954, durante le fasi di installazione di una cabina elettrica. Estrema difesa che rendeva la città inoppugnabile, le Mura di piazza Bellini, nel cuore del centro storico tra Port’Alba, via San Sebastiano e via Costantinopoli, sono una testimonianza – ancora non datata in modo univoco – del nostro passato. Il muro, che all’estremità meridionale del tratto esplorato piega verso nord-ovest, è stato interpretato da alcuni studiosi come parte di una torre annessa alla porta che doveva aprirsi sul Decumano maggiore (l’attuale via dei Tribunali).

Lo scavo a cielo aperto è oggi protetto da una ringhiera ed è più in basso di circa 3 metri rispetto all’attuale livello stradale, ma si ritiene che fossero all’epoca sopraelevate rispetto al piano stradale, più giù di altri sette metri. Napoli è infatti frutto di una successione di strati, di epoca greca (i più bassi) e poi romana. Questo tratto di mura, scoperto casualmente 60 anni fa, correva lungo il ciglio di una collina ora completamente spianata, alla sommità di un vallone. Secondo una prima datazione, le mura risalirebbero al IV secolo a.C., mentre oggi si è più portati a ritenere che siano del V secolo a.C.

La struttura di Neapolis, conservatasi fino ai nostri giorni, si ispirava all'urbanistica ateniese, con uno schema viario basato su tre ampie strade parallele longitudinali (plateiai in greco, decumani in latino) intersecate ad angolo retto da una serie di strade più strette. Le spesse mura difensive, realizzate con una doppia cortina di blocchi di tufo (estratti da una cava a Poggioreale, scoperta per caso nel 1987), attorniavano la città seguendo il profilo di colline e valloni, e su di esse si aprivano porte (in origine, a Napoli, erano 9: oggi restano soltanto Port’Alba, Porta Capuana, Porta Nolana e Porta San Gennaro).

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