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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Al Mann tornano i Faraoni: riapre dope sei anni la collezione egizia

Si tratta della raccolta egiziana più antica d'Italia, da domani di nuovo esposta. "L'anima di un museo sono le collezioni che un museo possiede e i visitatori che un museo attrae", spiega il direttore Giulierini

Mille e cinquecento reperti. È quanto conserva la raccolta egiziana più antica d'Italia, ospitata dal Mann, Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Da domani, dopo sei anni, sarà di nuovo riaperta al pubblico con un nuovo allestimento in cinque sale per un totale di mille metri quadri.

Si tratta di un progetto è del Mann, dell'Università "L'Orientale" di Napoli e del Museo Egizio, a cura di Valeria Sampaolo. Novità assoluta un percorso per i più piccoli, ai quali è dedicato anche il fumetto di Blasco Pisapia "Nico e l'indissolubile problema…egizio" (Electa).

Tra le particolarità, un focus dedicato a una delle false mummie del Museo che, create nel XIX secolo con 8 frammenti umani provenienti da due farmacie napoletane, permette di approfondire l'uso dei corpi antichi nella produzione della polvere di mummia. Ma anche la rara mummia di un coccodrillo, quella di un bambino di epoca tolemaica, o quella (del 300 - 200 a. C.) con la parte colorata originale a nascondere testa e busto, probabilmente una donna.

"L'anima di un museo sono le collezioni che un museo possiede e i visitatori che un museo attrae – spiega il direttore Paolo Giulierini – il nostro primo compito è la restituzione pubblica di opere, spesso capolavori, che il pubblico non conosce o non vede da tempo".

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