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Morto lo scrittore Antonio Pennacchi: vinse il Premio Napoli con "Il fasciocomunista"

Dal libro fu tratto il film "Mio fratello è figlio unico". Nel 2010 con "Canale Mussolini" vinse la 64ma edizione del Premio Strega. A Salvini in tv disse: "Vai a scuola, studia. Senza cervello, sua madre doveva riempirla di botte"

È morto lo scrittore Antonio Pennacchi, aveva 71 anni. Nato a Latina, nel 2003 vinse il Premio Napoli con il romanzo autobiografico "Il fasciocomunista", da cui fu tratto il film "Mio fratello è figlio unico", per la regia di Daniele Luchetti e con Riccardo Scamarcio ed Elio Germano.

Dedicatosi alla politica fin da giovane, si iscrisse al contrario dei fratelli comunisti al Msi, per poi venire presto espulso. Si avvicinò al marxismo partecipando al '68 mentre lavorava come operaio, poi dagli anni '90 si dedicò alla scrittura pubblicando tra gli altri Palude, Una nuovola rossa, e numerosi saggi.

Il 2 marzo 2010 uscì "Canale Mussolini", romanzo sulla bonifica dell’Agro Pontino. Il libro, definito dall’autore come “l’opera per la quale sono venuto al mondo”, vinse la 64ma edizione del Premio Strega, il Premio Acqui Storia come “romanzo storico dell’anno”, il Premio “Libro dell’Anno” ed è finalista al Premio Campiello.

Nel 2016 partecipò ad una puntata di "Fuori onda" su La7 in cui ebbe un alterco con Matteo Salvini divenuto virale.

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