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Massive Attack all'Arena Flegrea, Del Naja dà il meglio nella sua Napoli

Nella splendida e stracolma cornice dell'Arena Flegrea la storica band di Bristol ha spazzato via le polemiche seguite al tour italiano. Ad aprire, gli Almamegretta di Raiz

Trip-hop, ma anche denuncia sociale e uno spettacolo visual di notevole impatto, il tutto nella splendida – e stracolma – cornice dell'Arena Flegrea. I Massive Attack, nel loro concerto partenopeo di ieri, hanno spazzato via tutte le critiche ricevute nel corso delle precedenti date italiane.

La scaletta ha spaziato tra tutti gli album della band, impreziosita da una Karmacoma finale cantata con Raiz degli Almamegretta, che avevano aperto le danze prima ancora che l'arena si riempisse del tutto per i (quasi) ragazzi di Bristol. Un concerto tirato e intenso, vario come il sound cupo ma anche in qualche occasione arioso della band, in cui non c'è stato posto – a nostro parere coerentemente con le altre canzoni scelte – per la notissima Teardrop.

Massive Attack all'Arena Flegrea (foto di Roberto Della Noce)

Era dal sold out del 2008 che il gruppo di Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall mancava dal capoluogo partenopeo. Del Naja, origini partenopee – a suo padre, emigrato napoletano in Inghilterra negli anni '60 ha anche dedicato una canzone nel corso della serata – è legatissimo alla città, e ha più volte interagito col pubblico in un ottimo italiano. Sullo schermo graphic art minimale, gelida a la Kraftwerk nella forma ma dai contenuti (soprattutto citazioni) sociali, di protesta, anti-Brexit.

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Divertenti – e in realtà attesi – anche i due siparietti sul Napoli, del quale 3D è un accanito tifoso. “Meglio che non parliamo di calcio, stasera...”, ha detto in italiano, per poi continuare: “Gonzalo, perché?”, riferendosi al “tradimento” di Higuain. Per poi concludere: “Abbiamo sempre Marekiaro”, cioè il capitano azzurro Marek Hamsik. Poi è toccato a Raiz, che indossava una maglietta del Napoli, sottolineare, con Del Naja complice e mostrando le spalle al pubblico: “Nessun numero, solo la maglia”.

Gli ultimi istanti di un concerto sicuramente tra i più interessanti visti a Napoli negli ultimi anni, ad opera di un gruppo che, dopo quasi 30 anni d'attività, si può a tutti gli effetti considerare entrato - a buona ragione - nella storia della musica leggera.

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