Massimiliano Gallo: "Dopo il set ho il bisogno fisico di stare in teatro, la mia casa"
Intervista all'attore che dopo gli acclamati Filumena Marturano e Vincenzo Malinconico è al Teatro Diana con Amanti, debutto teatrale del regista e sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo
L’amore per il teatro è imprescindibile per Massimiliano Gallo. In queste settimane è sul set della terza stagione di Imma Tataranni ma macina chilometri e chilometri per trovarsi la sera in teatro dov’è protagonista della nuova produzione della famiglia Mirra, Amanti, lo spettacolo che segna il debutto teatrale di Ivan Cotroneo, sceneggiatore di cult tv come Tutti pazzi per amore, E’ arrivata la felicità, La Compagnia del cigno.
Di alcuni successi firmati dall’autore e regista napoletano Massimiliano Gallo è stato presente: Sirene, La Criptonyte nella borsa e, naturalmente, Mine Vagante di Ozpetek sono tutte opere in cui Gallo è stato tra i componenti del cast.
Adesso si ritrovano per Amanti che fino a domenica 12 febbraio è al Teatro Diana riscuotendo i consensi del pubblico. A dividere la scena con Gallo c’è l’attrice napoletana Fabrizia Sacchi. Entrambi danno vita a Claudia e Giulio sono rispettivamente una pediatra e un professore di liceo, entrambi sposati, che si incontrano per caso davanti all’ascensore della loro analista che frequentano da soli o con i loro coniugi. Un incontro improvviso, rapido, che però darà inizio a una relazione clandestina che portano avanti in una camera d’albergo, momento di evasione che credono conti poco, senza nuocere a nessuno, lontano dai loro problemi quotidiani: lui con i tre figli che mal sopporta e lei nel tentativo di averne dal marito più giovane di lei.
Su questa trama si snodano gli avvenimenti di Amanti, dove Cotroneo, uno degli autori più prolifici ed eclettici che abbiamo analizza con tanta ironia, le relazioni di lunga durata e le avventure a termine, sul maschile e sul femminile, e in definitiva sulla ricerca della felicità. che prende sempre strade diverse da quelle previste. Ne viene fuori una commedia brillante in sui gli spettatori si rivedono perché il matrimonio e le relazioni uomo-donna sono temi che per quanto si vogliano tenere in gabbia o ignorare, tutti prima o poi si interrogano.
Tra poesia, romanticismo e spunti di riflessione non manca il divertimento dove Gallo è affidata la parte comica dello spettacolo. Divertono allo spettatore gli aneddoti di Giulio, un uomo sì infelice, ma anche profondamente autoironico ed empatico.
Dopo i successi ottenuti quest’anno con il suo Vincenzo Malinconico e Filumena Marturano, torna su quel palcoscenico di cui ha bisogno come l’ossigeno con uno spettacolo che ha voluto fortemente che fosse scritto e allestito.
Quando lo intervistiamo al telefono ha appena finito di girare le scene del giorno ed è pronto a partire per Napoli per la prossima replica di Amanti al Diana.
Intervista a Massimiliano Gallo
Amanti è una nuova commedia in due atti sull’amore, sul sesso, sul tradimento e sul matrimonio. Una commedia brillante e divertente, con situazioni e dialoghi che strappano risate, dove c’è tanta riflessione. In puro stile Ivan Cotroneo, tra l’altro, caso del destino tu sei spesso stato presente nei suoi debutti importanti.
“Sì, mi sono sempre ritrovato nei suoi debutti importanti. Però, per quanto riguarda Amanti, è stata un’operazione fortemente voluta da me. Con Ivan ci siamo inseguiti per anni. Da tempo gli ho chiesto di scrivere anche per il teatro, trovando un’idea da scrivere per me. In seguito, ho coinvolto la famiglia Mirra che è stata molto entusiasta di aderire al progetto. Abbiamo aspettato che avesse la giusta ispirazione e quando ci ha chiamato noi eravamo già pronti. C’è stata da parte mia la volontà precisa di mettere insieme tutte queste forze, mettendo in scena un grande autore contemporaneo come Maurizio de Giovanni, continuando la strada già aperta con Il silenzio grande. E’ un piacere farlo con un altro scrittore napoletano".
Giulio si arricchisce a una galleria di personaggi che negli ultimi anni stai interpretando. Su Giulio c’è anche il lato brillante della commedia soprattutto quando parla dei tre figli insopportabile. Soprattutto Giulio rappresenta anche il lato buffo degli uomini dove l’essere basici e contorti convivono. Infatti si parla anche molto del mondo maschile e femminile, con uno spruzzo di psicanalisi come ancora per salvare i rapporti. Ma gli uomini rispetto alle donne davvero ragionano così poco? E cosa ti ha colpito di più di lui?
“Giulio è lontano dagli stereotipi, è fallibile. Questo è quello che mi piace di lui. E’ un uomo a tutto tondo Ha le sue problematiche e anche lui è fragile. Io mi sono divertito ad arricchire il personaggio nei suoi tratti più comici, questo è stato fatto sia durante la fase di scrittura che durante le prove. Amanti è sicuramente una riflessione sugli uomini e le donne. Io ritengo che noi uomini siamo più basici, le donne sono avanti. Ma a parte ciò, c’è un lato in cui nella commedia vedi chiaramente come funziona il meccanismo di pensiero di una donna rispetto a quello di un uomo. Qui c’è il tocco di genio di Cotroneo perché perché stravolge quelli che potrebbero essere i luoghi comuni. Ivan è tra gli autori che sa raccontare meglio il maschile e il femminile, lo fa con grande ironia e lucidità, senza mai essere retorico".
I commenti del pubblico sono entusiasti. Due cose ritornano divertimento e riflessione, molti dicono che si sono anche rivisti. L’obiettivo, quindi, sembra essere centrato
“Lo spettacolo ha avuto un grandissimo successo dal primo giorno per il debutto nazionale al Morlacchi di Perugia. In genere, gli spettacoli hanno bisogno di un tempo di maturazione, nel caso di Amanti, partendo da un copione bello solido, i buoni risultati ci sono stati già dal primo giorno e si sono ripetuti in ogni città in cui siamo andati, merito anche della forte dose di divertimento presente”.
Nella diversità delle cose che hai fatto quest’anno oltre a questi due elementi, c’è anche la fragilità umana che sembra ritornare nei personaggi che scegli e che ti stanno scegliendo. Vedendo appunto il successo che riscuotono M alinconico, G iulio, P ietro, S oriano cosa affascina il pubblico oltre all’aderenza che hanno con la realtà?
“I personaggi fragili che sto incontrando o che ho la fortuna di incontrare, sono fragilità che mi piace molto andare a scavare e a cercare. Sono fragilità che spesso non sono scritte come quella di Domenico Soriano non è un personaggio dove le ritrovi nella scrittura, proprio legata alla mia precisa volontà di raccontare l’uomo non attraverso i cliché maschili ma attraverso verità più profonde dove si può anche essere fallibili. Credo che questi aspetti affascinino il pubblico. C’è una tridimensionalità nel carattere dei personaggi che in genere non si vede ma che funziona molto”.
In questi giorni sei anche sul set di Imma Tataranni. S tai facendo un tour de force per essere anche in teatro, testimonianza che il teatro è la tua casa che deve sempre esserci perché ti fa bene. H o sentito che il giorno delle tue nozze con Shalana Santana già la sera siete saliti sul palco per recitare.
“Sì, sto andando avanti e indietro. Oggi sono sul set e poi la sera sono in teatro. Mi stanco molto, ma non voglio lasciare il teatro. Ho bisogno di ricaricare le batterie con il pubblico, di incontrarlo e di divertirmi con gli spettatori. Potrei evitarlo quando sono sul set ma non posso farne a meno. E’ un bisogno fisico, come tornare a casa”.