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Giovedì, 25 Aprile 2024

Marco D’Amore: “Con Napoli ho un debito di gratitudine che pagherò finché sarò su questa terra” | Video

Intervista all’attore e regista che racconta il suo Napoli Magica, che oscilla tra documentario e favola. Presto sarà di nuovo in città sul suo nuovo film da regista accanto a Toni Servillo

Vedere Marco D’Amore alle prese con Napoli Magica, suo secondo film da regista, fa scattare in automatico una riflessione, non ha paura degli stereotipi, anzi, narrativamente ci gioca per spiegare l’essenza di Napoli ed è forse questo lo strumento più utile per andare oltre essi, superandoli per abbattere il pregiudizio. Probabilmente, ciò è insita in quella magia che sta nel titolo del film che fino a domani sarà nelle sale come evento speciale, per poi vederlo quanto prima su Sky essendo targata Sky Original.

Trovare la magia di Napoli e decodificarla è impensabile, lo sa fin dall’inizio lo stesso D’Amore che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Francesco Ghiaccio, infatti, nonostante le apparenze non ci prova nemmeno, la cosa che gli interessa è dare la sua visione emozionale della città dove i contrasti convivono, dove il mistero, tradizione, leggende anche arcane fanno parte di una dicotomia connotata nella cultura napoletana e che alimentano i contrasti che sono una caratteristica innata della città, dove spicca sicuramente quello più forte ed emblematico il rapporto osmotico che vita e morte hanno e che diventa espediente per realizzare Napoli Magica.

“Sarà un percorso lacunoso e senza risposte. Così come accade sempre quando l’uomo ha l’ardire di misurarsi col mistero” puntualizza Marco D’Amore “Abbiamo costruito attorno alle vicende di Napoli una favola contemporanea che narri le vicende e i conflitti che la agitano dove dove bellezza e miseria, pace e guerra, alto e basso convivono da sempre in un complicato eppur semplice equilibrio”.

Un colpo di teatro

“Napoli potrebbe ballare se noi la facessimo ballare stando uniti, risorgeremmo un’altra volta” dice una signora, tra i volti che nei primi 40 minuti di Napoli Magica incrocia Marco D’Amore chiedendole dove sta la magia di questa città. Ecco che si materializza una delle speranze che ha sempre avuto D’Amore nel volere realizzare questo film, trasmettere la dignità di un popolo che non ha permesso Napoli di essere schiacciate e di tornare in auge.

D’Amore sente un debito affettivo verso questa città che tanto gli ha regalato ritornando in luoghi che sente come casa dove ritrova la generosità delle persone che animano quelle strade. Va ai Quartieri Spagnoli dove lui ha fatto la gavetta come attore teatrale quando recitava in Sala Assoli.

Prende tutto questo bagaglio emozionale e lo maneggia plasmandolo in base al cinema che piace a lui dove categorie e generi si annullano o, al massimo, si mescolano.

E, qui, entra in campo il Marco D’Amore che sperimenta al cinema.

La MAD che con Sky ha coprodotto il film, ha dato carta bianca a Marco D’Amore per realizzare Napoli Magica.

Per circa 41 minuti il film è strutturato come un documentario dove D’Amore chiacchiera con la gente comune, intervistandole, divertendosi a sfruttare la sua popolarità arrivata con Gomorra – La serie.

Ma poi, con un colpo di teatro, sorprende lo spettatore e si trova in un’altra dimensione dove la realtà lascia spazio al mondo immaginifico che solo il cinema può permettersi.

“Ho intenzione di trarre in inganno lo spettatore fin dai primi minuti di questo lavoro, per fargli di trovarsi di fronte al classico documentario che racconti la città visitando luoghi e intervistando persone. Per poi sorprenderlo con un colpo di teatro, una magia è il caso di dire” spiega D’Amore “Conduco il pubblico dall’altra parte di Napoli, attraversando il ponte immaginario che separa la superficie dai sotterranei, è necessario sconfinare dai luoghi dove le bellezze sono bagnate dal mare e lavate dall’aria più salubre della terra, bisogna scavare la pietra di tufo dei suoi sottofondi per giungere dove stanno sepolti i suoi spiriti e le voci antiche. I suoi fantasmi e i suoi miti. Questa desueta modalità di racconto nasce dalla convinzione che questa città sia uno dei più grandi palcoscenici della vita, sospeso tra realtà e rappresentazione, spietata verità e mirabile finzione”.

In questa seconda parte D’Amore interagisce con i simboli che fanno parte della cultura e delle leggende che da sempre anima Napoli fin da quando è nata: dialoga con il principe di Sansevero (Andrea Renzi), con Pulcinella (Giovanni Ludeno), dei ragazzini che rappresentano il legame con la guerra che ancora grava sulla città e il mondo, Totò e Peppino (Gigio Morra e Marcello Romolo) che hanno le sembianze due professori che rappresentano il contrasto tra scienza e mistero, e poi lei, Parthenope (Marianna Fontana) spiegando il suo reale ruolo che incarna l’amore e la fascinazione che D’Amore ha per questa città.

Napoli Magica dà del “tu” al mistero e attende risposte mai rivelate per cui l’unico modo è che al real venga accostata la favola.

Un nuovo film su Napoli con Servillo

Risposte non ce ne sono ma si può assaporare l’essenza di Napoli e per farlo è necessario vivere e attraversare questa città, ma al tempo stesso, bisogna anche andarsene per prendere le giuste distanze e tornare a tempo debito per riuscire a sentirla ed essere, così, pronti a raccontarla.

E’ ciò che è successo proprio a Marco D’Amore che è andato via quando aveva 18 anni per studiare recitazione alla prestigiosa Paolo Grassi di Milano. I sacrifici e le rinunce fatti per arrivare al successo che gli ha cambiato la sua vita artistica, Gomorra che lo ha riportato a Napoli e che sente di promettere di non rilasciarla mai del tutto.

Proprio per tenere fede a questa promessa, appena terminerà il tour promozionale di Napoli Magica che oggi lo vede alla rassegna cinematografica internazionale Laceno D’Oro, ritornerà alla preparazione di Caracas, il nuovo film che a febbraio girerà a Napoli dove dirigerà Toni Servillo, il suo maestro con cui ha mosso i passi decisivi sul palcoscenico dopo aver concluso gli studi alla Paolo Grassi.

Con questo film completerà una trilogia iniziata con l’Immortale. Con Caracas mostrerà ancora un’altra Napoli, stravagante, desueta e, per certi versi, futurista.

Video intervista a Marco D’Amore, attore e regista

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