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Madre Factory, un luogo dove i bimbi comprendono il mondo attraverso l’arte

Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, racconta l’esperienza dei laboratori artistici per bambini creati dal Museo Madre

Il Museo Madre anche luogo per l’accoglienza dei più piccoli con Madre Factory 2020, la serie di workshop gratuiti di arte, spettacolo e cooking show dedicati ai bambini dai 5 ai 12 anni e iniziata a metà giugno. Realizzata nell’ambito di Madre per il Sociale (la nuova piattaforma di attività educative e network di progetti di inclusione sociale della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee), Madre Factory è una delle prime iniziative del museo fatte dal vivo dopo il lockdown registrando, nelle settimane precedenti, il sold out. È un esempio di quanto incisivi e lungimiranti siano gli sguardi di Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, e della direttrice del Museo Madre Kathryn Weir, che dimostrano quanto una realtà museale debba essere aperta e inclusiva soprattutto per le comunità della città dove, tra le mission principali, c’è avvicinare i bambini all’arte e alla cultura facendoli divertire.

I cooking show per famiglie

Ovviamente ci sono le dovute precauzioni ed è rispettato il distanziamento sanitario. Infatti, anche se gratuito e fino a esaurimento posti, è opportuno prenotarsi per partecipare ai turni mattutini e pomeridiani dei workshop che si svolgono tra la sala ‘Piazza Madre’ e i due cortili. Sono 15 laboratori molto variegati ideati, in alcuni casi, anche per le loro famiglie come i cooking show con Ciro Oliva della pizzeria Concettina ai Tre Santi dove i piccoli si divertono a pasticciare per conoscere i segreti della lievitazione e degli impasti per fare la pizza.

I laboratori d’arte

Stimolare la curiosità dei bimbi sfruttando ogni opportunità per l’interazione è fondamentale per Madre Factory. La prova è la creazione di uno spazio di gioco con sculture interattive commissionate durante il lockdown a Temitayo Ogunbiyi, artista che vive a Lagos. Attorno a queste sculture fatte appositamente per il cortile del Madre i ragazzini giocano e hanno modo anche di imparare a prendersi cura di un giardino che diventerà patrimonio collettivo. Non a caso, la ricerca artistica di Temitayo Ogunbiyi ha dato il punto di partenza per Planting and plant love, il ciclo di laboratori organizzati per la factory. Organizzati in collaborazione con l’ente no profit ‘Le Nuvole’, i laboratori d’arte sono sicuramente tra gli appuntamenti più interessanti del fitto programma settimanale del Madre Factory. I piccoli partecipanti scoprono settori, tematiche e anche culture che probabilmente ancora non conoscono. Tra questi, il laboratorio di fotografia curato dal fotografo Mario Spada dove i ragazzi hanno appreso il processo di “costruzione” di una fotografia, sia dal punto di vista tecnico che da quello estetico seguendo in una vera e propria camera oscura realizzata in una sala del museo anche lo sviluppo della foto. Restando in argomento, a settembre ci sarà il laboratorio fatto da Antonio Biasiucci dove impareranno come si svolge la professione di foto reporter. Dare ai bambini gli strumenti per comprendere il nostro ambiente e i modi opportuni per salvaguardarlo sono gli spunti del workshop d’agosto ideato da Alfredo e Isabel Alquizan, coppia di artisti filippini che baseranno la loro riflessione sul rischio ecologico legato all’industrializzazione. Tutte le attività hanno il supporto della Cooperativa ‘Il Tulipano’ per assistere i ragazzi con bisogni speciali.

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